Category Archives: Cinema

Venezia77 – Concorso: “Nomadland”, un film di Chloé Zhao, la recensione

Nomadland (id, Usa, 2020) di Chloé Zhao con Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Swankie, Bob Wells

Sceneggiatura di Chloé Zhao, dal libro “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” di Jessica Bruder (Edizioni Clichy)

Drammatico, 1h 48’, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 26 aprile 2021 e dal 29 aprile in VOD

Voto: 6 su 10

In una stagione cinematografica segnata indelebilmente dalla pandemia e dalla chiusura delle sale, Nomadland di Chloé Zhao ha rappresentato l’obiettivo principale dal quale ripartire: forte di una eco importante, iniziata ben prima del Leone d’Oro vinto alla 77a Mostra del Cinema di Venezia, dove  era in assoluto il titolo più atteso, il film ha terminato la sua cavalcata verso la gloria durante la notte degli Oscar più morigerata che storia ricordi, con il riconoscimento alla regia, all’attrice protagonista (una McDormand a quota 3 statuette) e al film stesso. Restrizioni permettendo, l’opera dell’autrice cino-americana è riuscita a conquistarsi il buio della sala, ma con distribuzione on demand in contemporanea, come fiore all’occhiello dell’ormai lanciatissimo bouquet Disney.

“Undine”, un film di Christian Petzold, la recensione

Undine – Un amore per sempre (Francia/Germania, 2020) di Christian Petzold con Paula Beer, Franz Rogowski, Jacob Matschenz, Maryam Zaree, Anne Ratte-Polle

Sceneggiatura di Christian Petzold

Drammatico, 1h 32’, Europictures, in uscita il 24 settembre 2020

Voto: 7 su 10

Partiamo dalle note positive, la durata: possiamo dire che è un vero sollievo poter godere di una visione cinematografica che, pur conservando fascino e ambizioni, riesce a concentrare tutto il suo potenziale in una narrazione che rientra nella tradizionale e nobilissima ora e mezza? Ormai, tra blockbuster d’oltreoceano e cinema cosiddetto d’autore, siamo quasi arresi a dover patire minutaggi fiume, che tediano mente e membra. Quindi onore a Christian Petzold che, negli ultimi anni, ha sempre offerto opere stimolanti senza necessariamente doversi dilungare in inutili e sfiancanti lungaggini. Altra nota di merito, gli interpreti: il regista riunisce la coppia del suo cerebrale e bellissimo La donna dello scrittore e fa bene, perché tra la splendida Paula Beer e il tormentato Franz Rogowski c’è un’intesa rara da trovare nel cinema contemporaneo.

Venezia77 – Concorso: “Miss Marx”, un film di Susanna Nicchiarelli, la recensione

Miss Marx (id, Italia/Belgio, 2020) di Susanna Nicchiarelli con Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Philip Gröning, Felicity Montagu, Karina Fernandez, George Arrendell

Sceneggiatura di Susanna Nicchiarelli

Biografico, 1h 48’, 01 Distribution, in uscita il 17 settembre 2020

Voto: 7 su 10

Ancora una volta, una figura femminile contrastata e di rottura irrompe nella breve eppur riconoscibilissima filmografia di Susanna Nicchierelli, autrice romana classe 1975 che, con soli quattro lungometraggi all’attivo, non ha mancato di imporsi tra le voci più interessanti della nostra cinematografia contemporanea. Dopo l’apprezzato Nico, 1988, premiato come miglior film della sezione Orizzonti di Venezia75, Nicchiarelli torna, stavolta nella competizione ufficiale, con la biografia della quarta e più famosa delle figlie di Karl Marx, Eleanor, cui presta le fattezze una carismatica Romola Garai.

Venezia77 – Fuori Concorso: “Lacci”, un film di Daniele Luchetti, la recensione

Lacci (Italia, 2020) di Daniele Luchetti con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi, Simona Tabasco, Antonio Palmese, Antonella Monetti, Francesca De Sapio, Giovannino Esposito, Sveva Esposito, Vito Vinci

Sceneggiatura di Domenico Starnone, Daniele Luchetti e Francesco Piccolo, dal romanzo omonimo di Domenico Starnone (Einaudi)

Drammatico, 1h 40’, 01 Distribution, in uscita il 1 ottobre 2020

Voto: 5½ su 10

La metafora del titolo è facile facile, oltre che abbondantemente spiegata in una sequenza quantomeno didascalica e gratuita: i lacci delle scarpe, annodati tra loro in un modo curioso, diventano il simbolo di un legame di sangue indissolubile eppure fragile, accidentato, sempre sul punto di sciogliersi. Daniele Luchetti torna con Lacci, dal best seller omonimo di Domenico Starnone, a riflettere sulla fatalità dell’istituzione famigliare italiana tra affresco d’epoca e contemporaneità, circondandosi di un cast di prima grandezza e aprendo a sorpresa, ma fuori concorso, la 77ª Mostra del Cinema di Venezia.

“Tenet”, un film di Christopher Nolan, la recensione

Tenet (id, Usa, 2020) di Christopher Nolan con John David Washington, Elizabeth Debicki, Robert Pattinson, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Michael Caine

Soggetto e sceneggiatura di Christopher Nolan

Fantascienza / azione / spionaggio, 2h 30’, Warner Bros., in uscita il 26 agosto 2020

Voto:  5½ su 10

Tenet di Christopher Nolan è probabilmente la vendetta del regista nei confronti di un sistema cinematografico che si è rifiutato di riconoscerlo come “Autore”, poco meno di tre anni fa, con Dunkirk, nonostante l’acclamazione pressoché generale: al momento della verità, il film portò a casa “solo” tre Oscar tecnici. Perché allora sforzarsi di riscrivere un genere (in quel caso era il war movie classico) se ciò che più gli preme è giocare col tempo e i suoi paradossi in costosi e fracassonissimi blockbuster? Presto detto, arriva in soccorso alle odierne sale pandemiche il suo nuovo parto mentale, un assordante caleidoscopio di esagerazioni logiche in 70mm e IMAX, da consumare esclusivamente senza la pretesa di volerci capire necessariamente qualcosa. In caso contrario, sarà utile consultare le webzine dei nerd più autorevoli a terminata visione.

“Parasite”, un film di Bong Joon-ho, la recensione

Parasite (Gisaengchung, Corea del Sud, 2019) di Bong Joon-ho con Song Kang-ho, Sun-kyun Lee, Cho Yeo-jeong, Choi Woo-Sik, Hyae Jin Chang, Jung Hyeon-jun, Park Seo-joon, Jung Ziso, Chang Hyae-jin, Park Myeong-hoon, Lee Jung-eun, Park So-dam

Sceneggiatura di Bong Joon-ho, Han Ji-won

Grottesco, 2h 12’, Academy Two, in uscita il 7 novembre 2019

Voto: 8½ su 10

Tutti ne parlano (o, ne hanno parlato), Parasite di Bong Joon-ho è stato il “talk of the town” di quest’ultima accidentata stagione cinematografica. Partita la sua corsa con l’acclamazione al Festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d’Oro, e terminata tra l’entusiasmo generale con la consacrazione e il premio Oscar al miglior film dell’anno direttamente dalle mani di Jane Fonda (più altre tre statuette di peso: miglior sceneggiatura originale, miglior regia e miglior film straniero), quello del film sud-coreano è stato un irresistibile percorso di riconoscimenti più che meritati.

RomaFF14 – Selezione Ufficiale: “Downton Abbey”, un film di Michael Engler, la recensione

Downton Abbey (id, GB, 2019) di Michael Engler con Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Raquel Cassidy, Brendan Coyle, Michelle Dockery, Kevin Doyle, Michael C. Fox, Joanne Froggatt, Matthew Goode, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Allen Leech, Phyllis Logan, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Maggie Smith, Imelda Staunton, Lesley Nicol, Penelope Wilton, Mark Addy, Max Brown, Stephen Campbell Moore, Richenda Carey, David Haig, Andrew Havill, Geraldine James, Simon Jones, Susan Lynch, Tuppence Middleton, Kate Phillips

Sceneggiatura di Julian Fellowes, dall’omonima serie tv creata da Julian Fellowes

Commedia, 2h 04’, Universal International Pictures, in uscita il 24 ottobre 2019

Voto: 7 su 10

A grande richiesta dei milioni di telespettatori che ne hanno seguito con devota passione le sei stagioni sul piccolo schermo, ecco arrivare, a quattro anni dal 52esimo e ultimo episodio, il film di Downton Abbey, forse il serial più celebrato degli ultimi anni. L’approdo al lungometraggio, oltre a fare la felicità dei fan, porta ad estremo compimento un’operazione drammaturgica che celebra il diletto dello sguardo nella futilità dell’azione con impareggiabile senso narrativo, frutto della penna inconfondibile di Julian Fellowes, già premiato con l’Oscar per il copione dell’analogo Gosford Park di Robert Altman, creatore della serie e firmatario d’obbligo di questa sortita cinematografica.

RomaFF14 – Selezione Ufficiale: “Motherless Brooklyn – I segreti di una città”, un film di Edward Norton, la recensione

Motherless Brooklyn – I segreti di una città (Motherless Brooklyn, Usa, 2019) di Edward Norton con Edward Norton, Gugu Mbatha-Raw, Bobby Cannavale, Alec Baldwin, Willem Dafoe, Bruce Willis, Cherry Jones, Leslie Mann, Dallas Roberts, Deborah Unger, Fisher Stevens

Sceneggiatura di Edward Norton, dal romanzo “Testadipazzo – Brooklyn senza madre” di Jonathan Lethem (ed. Tropea, 2001)

Noir, 2h 24’, Warner Bros. Italia, in uscita il 7 novembre 2019

Voto: 4½ su 10

A quasi vent’anni di distanza dalla sua prima regia, la graziosa commedia Tentazioni d’amore (2000), ritorna dietro la macchina da presa Edward Norton, che, in barba alle voci di corridoio che lo vorrebbero come un intrattabile piantagrane sui set, decide di fare tutto da sé per questo Motherless Brooklyn, non solo dirigendo, ma anche curando l’adattamento dal romanzo omonimo di Jonathan Lethem e interpretando il personaggio principale, l’investigatore privato Lionel Essrog, con tanto di voice over da vecchia scuola noir e sindrome di Tourette a completare il quadro clinico. Chi fa da sé fa per tre? Forse, ma non è certamente questo il caso. Norton, che è un ottimo attore, non ha tenuto a freno il desiderio smodato di essere riconosciuto “anche “ come autore, scontrandosi con le secche di un noir sconclusionato e molto noioso.

“Non succede, ma se succede…”, un film di Jonathan Levine, la recensione

Non succede, ma se succede… (Long Shot, Usa, 2019) di Jonathan Levine con Charlize Theron, Seth Rogen, June Diane Raphael, O’Shea Jackson Jr., Ravi Patel, Bob Odenkirk, Andy Serkis, Alexander Skarsgård

Sceneggiatura di Liz Hannah, Dan Sterling

Commedia, 1h 55’, 01 Distibution, in uscita il 10 ottobre 2019

Voto: 7 su 10

Quando il buddy movie era un’arte, sullo schermo gli opposti in battaglia erano leggenda: Jack Lemmon e Walther Matthau, Gene Wilder e Richard Pryor, Lily Tomlin e Bette Midler, solo per citarne alcuni. Col tempo la convenzione ha avuto la meglio e le risate si sono fatte più blande. La nuova frontiera del genere, per rinverdire i fasti dell’epoca d’oro, arruola un campione della comicità scorretta come Seth Rogen e lo affianca a una dea di bellezza, talento e carisma come Charlize Theron. Il risultato è Non succede, ma se succede…, avvilente traduzione italiana dell’originale Long Shot, una commedia che mischia satira, politica e sentimento senza rinunciare a un pizzico di favola (complice il brano più ruffiano dei Roxette).

“C’era una volta a… Hollywood”, un film di Quentin Tarantino, la recensione

C’era una volta a… Hollywood (Once upon a time… in Hollywood, Usa, 2019) di Quentin Tarantino con Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Margaret Qualley, Brenda Vaccaro, Bruce Dern, Clifton Collins Junior, Clu Gulager, Dakota Fanning, Damian Lewis, Damon Herriman, Danny Strong, Dreama Walker, Emile Hirsch, Harley Quinn Smith, James Marsden, James Remar, Kurt Russell, Lena Dunham, Leslie Bega, Lorenza Izzo, Luke Perry, Martin Kove, Maya Hawke, Michael Madsen, Mikey Madison, Nicholas Hammond, Nichole Galicia, Rebecca Gayheart, Rebecca Rittenhouse, Rumer Willis, Scoot McNairy, Sydney Sweeney, Tim Roth, Timothy Olyphant, Victoria Pedretti, Zoe Bell, Austin Robert Butler

Sceneggiatura di Quentin Tarantino

Commedia, 2h 45’, Warner Bros. Italia, in uscita il 18 settembre 2019

Voto: 8½ su 10

Si è detto tanto, ci sarebbe da dire ancora molto. Ma forse è bene che a parlare siano le immagini del nono film scritto e diretto da Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood, che già dal titolo chiarisce il tono affabulatorio di una rivisitazione d’epoca che sfiora solamente il realismo per salvaguardare il sogno, un meraviglioso sogno a occhi aperti chiamato Cinema. Il regista non ne ha mai fatto mistero: da commesso in una videoteca ad autore di culto, ed è stato solo merito dei film, che ha sempre divorato con passione autentica e insaziabile. Ma cosa succede se qualcuno squarcia lo schermo della grande illusione, deturpando la bellezza, distruggendo la speranza?