“Bridget Jones’s Baby”, un ritorno esilarante per la single della Zellweger

Bridget Jones’s Baby (id, GB, 2016) di Sharon Maguire con Renee Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Emma Thompson, Jim Broadbent, Gemma Jones, Sarah Solemani, James Callis

Sceneggiatura di Helen Fielding, Dan Mazer, Emma Thompson

Commedia, 2h 02’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 22 settembre 2016

Voto: 7½ su 10

È vero che il cinema non ha più idee, che ormai si gioca solo di remake, di sequel, di prequel, di reboot. Ma di Bridget Jones si sentiva la mancanza, soprattutto dopo averla congedata con un infelicissimo secondo capitolo cinematografico. L’eroina delle single di tutto il mondo andava vendicata e, dopo 12 anni, ritorna in grande spolvero a soffiare sopra 43 candeline e a dividersi tra due esemplari maschili mica male! È Bridget Jones’s Baby, la terza avventura dell’irresistibile e scorrettissimo personaggio tratto dal romanzo di Helen Fielding che, per l’occasione, è chiamata in sceneggiatura al fianco dell’esperto Dan Mazer e nientemeno della grandissima Emma Thompson (che si ritaglia una particina strepitosa). Torna in regia, invece, Sharon Maguire, che aveva saputo ben dirigere il primo capitolo, mentre a interpretare l’imbranata Bridget c’è sempre Renee Zellweger, ancora una volta anima e corpo di un ruolo che l’ha consacrata, ancora una volta perfetta, nonostante gli inutili ritocchi estetici.

49552Come è facile supporre sin dal titolo, Bridget è in attesa di un pargolo, ma chi sarà il padre? Il bellissimo americano (Dempsey) che ha conosciuto durante una notte brava, oppure l’inossidabile Marc Darcy (Firth), fresco di divorzio e da sempre unico e solo punto fermo della vita di Jones? Scoprirlo sarà dura, e anche la sua ginecologa (Thompson) andrà in confusione…

Nessuno era disposto ad attendersi un rientro in campo tanto divertente, sarà per questo che abbiamo adorato il film forse più del dovuto. Ma era davvero da molto tempo che non si rideva così di gusto al cinema. Merito di una commedia ben scritta, strabordante di situazioni comiche esilaranti e di affetto verso i personaggi che riporta in scena, in cui si inserisce benissimo una new entry coi fiocchi come Patrick Dempsey. Le signore applaudiranno un doppio corteggiamento a suon di colpi bassi da antologia (resterà memorabile la gag di Bridget al corso pre-parto tra i due possibili padri) e avranno di che sospirare tra gli occhi blu di Patrick e l’aplomp incrollabile di Firth. Ci piace salutare Bridget così, finalmente all’altare, ma con chi?

Giuseppe D’Errico

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