“Billy Elliot” di Lee Hall ed Elthon John, uno spettacolo di Massimo Romeo Piparo, la recensione

BILLY ELLIOT

Una produzione Peep Arrow Entertainment in associazione con il Sistina
Musiche Elton John
Testi e libretto Lee Hall
Adattamento e Regia di Massimo Romeo Piparo
Coreografie Roberto Croce
Direzione Musicale Emanuele Friello
Scenografie Teresa Caruso

Al teatro Sistina di Roma dal 6 al 22 aprile 2018

Voto: 10 su 10

A più di 2 anni dal debutto, torna a Roma il pluripremiato musical Billy Elliot, con le musiche di  Elton John, nell’adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo, il quale firma anche una splendida regia.

Lo spettacolo è stato preceduto da un momento di festa per la celebrazione dei primi 1000 sipari del Sistina sotto la direzione di Piparo. Un bel traguardo di cui Piparo e la sua squadra possono prendersi tutti i meriti. Pochi avrebbero detto che questa direzione artistica avrebbe raggiunto tali risultati in termini di numeri. Il Sistina a piccoli passi sta tornando grande! Sul palco molti degli interpreti degli spettacoli delle ultime 4 stagioni e un presentatore d’eccezione, Pippo Baudo (interprete lui stesso insieme a Montesano dello spettacolo “Sistina Story” – 2014).

billy_locandinanewBilly Elliot colpisce innanzitutto per la qualità e l’elevato numero di componenti del cast. Avere più di 40 interpreti sul paco (28 performers a cui si aggiungono le allieve delle classe di danza) così ben coordinati e affiatati è una rarità e una ricchezza per questo spettacolo. Le scene corali danno un grande senso di “pienezza”.

Nel cast spiccano: Tancredi di Marco, un ottimo Billy Elliot di soli 12 anni tanto da avere voglia di abbracciarlo per la tenerezza che riusciva a infondere al personaggio; Matteo Valentini, perfetto Michael, l’amichetto di Billy, che riesce a reggere il palco a soli 15 anni con una naturalezza e una simpatia sconvolgente; Sabrina Marciano, una grande Mrs. Wilkinson, la maestra di danza, dura, dolce, energica, passionale, delusa, coraggiosa…  mille sfaccettature rese alla perfezione; Francesco Galuppi, il pianista Mr. Braithwaite al qualse si devono le scene più divertenti  grazie a un modo di ballare “fantasticamente sgraziato e ridicolo”; Cristina Noci, la nonna di Billy, un vulcano di energia e simpatia.

Completano il cast Luca Biagini (padre di Billy), Elisabetta Tulli (mamma di Billy), Donato Altomare (fratello di Billy), Jacopo Pelliccia (istruttore di pugilato), Eleonora Facchini (la piccola Debbie), Davide Fabbri (il piccolo Kevin), Sebastiano Vinci e Fabrizia Scaccia (i sindacalisti).

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La regia è fluida e ben articolata. Tutti i momenti dello spettacolo (dolci, tristi, allegri, comici) vengono correttamente messi in risalto senza perdere la coerenza narrativa. Tutto questo anche grazie a delle scenografie (Teresa Caruso) perfettamente funzionali e innovative che, unitamente a un ottimo disegno luci (Umile Vainieri), consentono a  molti cambi di avvenire durante le scene recitate, riducendo al minimo i bui.

Le coreografie (Roberto Croce) sono di alto livello e di grande varietà. Esse spaziano infatti dagli assoli di Billy, ai momenti comici tra Billy e Michael, alle lezioni di danza, ai ricordi della nonna di Billy, agli scontri tra scioperanti e polizia. Molto bella la scena in cui la classe di danza viene “schiacciata” dalla violenza dei due gruppi antagonisti (polizia e scioperanti)… la vita quotidiana di una cittadina e dei suoi ragazzi che nonostante tutto cerca, e deve, andare avanti.

A tutto questo si aggiunge la musica dal vivo eseguita in maniera impeccabile da parte di una nutrita orchestra (direzione Emanuele Friello).

Portare in Italia un titolo così complesso come Billy Elliot e vincere la sfida su tutti i fronti non è banale. Piparo ci è riuscito. Ma la cosa più bella che ha fatto è stato regalare all’Italia un ottimo adattamento di questo musical.

Emanuele Tibelli

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