Venezia75 – Concorso: “The Favourite – La favorita”, un film di Yorgos Lanthimos, la recensione

The Favourite – La favorita (The Favourite, GB/Irlanda/Usa, 2018) di Yorgos Lanthimos con Emma Stone, Rachel Weisz, Olivia Colman, Nicholas Hoult, Joe Alwyn

Sceneggiatura di Deborah Davis, Tony McNamara

Commedia, 2h, 20th Century Fox, in uscita a gennaio 2019

Voto: 8½ su 10

Rivalità e inganni tutti al femminile nella corte d’Inghilterra d’inizio Settecento: è The Favourite, terza sortita fuori dal suolo patrio per il greco Yorghos Lanthimos, che, nel giro di una manciata di anni, è riuscito ad assicurarsi un posto di tutto rispetto nel panorama degli autori più interessanti del momento. Per la prima volta, il regista dirige su commissione un copione non suo, tratto dallo spettacolo radiofonico Balance of Power dell’inglese Deborah Davis che l’australiano Tony McNamara ha riadattato per lo schermo. Libero da polemiche distopiche, pesanti sottotesti allegorici e richiami vari alla letteratura tragica, Lanthimos firma un trionfo di crudeltà muliebre in costume (magnifici, della veterana Sandy Powell) che unisce il gusto della narrazione a un’entusiasmante capacità di esaltare gli umori vetriolici della vicenda con un’estetica immersiva di strordinario effetto.

MV5BMTg3Mzk4MjU0Ml5BMl5BanBnXkFtZTgwMzQ3MjkxNjM@._V1_SY1000_CR0,0,689,1000_AL_La corte della Regina Anna Stuart, interpretata da una superba Olivia Colman, è il campo di battaglia al fulmicotone tra due cortigiane che se ne contendono i favori: la navigata Lady Sarah Churchill, duchessa di Marlborough, già da tempo fidatissima di sua maestà, e la sua giovane cugina Abigail Masham, che, dopo essere stata ceduta a dadi dal padre in bancarotta, viene assunta nel palazzo reale come semplice sguattera. Il duello fra attrici è affidato a Rachel Weisz ed Emma Stone, altera e intransigente ai limiti del mascolino la prima, seduttiva e implacabilmente scaltra la seconda, determinata a compiere la scalata sociale con ogni mezzo. Lo scontro trova terreno fertile nel momento di massima tensione tra Inghilterra e Francia, con Lady Sarah che fa le veci politiche di una regina goffa e instabile, e la nuova arrivata che ne approfitta per insidiarsi nelle sue grazie.

Chi si aspettava una modernizzazione in chiave morbosa della storia inglese resterà deluso: The Favourite è ciò che è, una commedia raffinatissima sulle miserie che muovono la natura umana, scritta con grande precisione e interpretata da tre attrici in stato di grazia. Allo stesso tempo, Lanthimos non rinuncia a introdurre nella vicenda uno dei suoi tratti distintivi, il grottesco, che questa volta sembra prendere forma non tanto nei colpi bassi assestati reciprocamente dalle due avvelenate contendenti, né dal ritratto impietoso che viene fuori della regina Anna, quanto dal rapporto tra uomo e animale, entrambi bersagli, entrambi costretti a dover assecondare i piaceri e le necessità di qualcuno o qualcosa, che sia un tiro col fucile o un massaggio alle gambe infette di gotta. In un finale che non lascia scampo alle rassicurazioni, questa inquietante contrapposizione si realizza in una sintesi spietata che riporta al malessere dello Zoo di Venere di Peter Greenaway.

Il talento visionario del regista si conferma negli opprimenti corridoi e nell’opulenza delle sale di corte: la macchina di Lanthimos non conosce convenzioni e reinventa il cinema in costume con iniezioni di grandangoli stranianti e carrelli sinuosi, riprese prospettiche degne di una tela di van Eyck e giochi irriverenti tra suono e immagine che trasportano i toni ironici in un’atmosfera da incubo. Difficile restare indifferenti a una simile creatività, che finalmente svincolata dalle asetticità mortuarie del passato, ha trovato il modo giusto per comunicare con il pubblico. The Favourite si farà valere nella prossima stagione cinematografica, un film imperdibile.

Giuseppe D’Errico

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