“Ti ricordi di me?”, una commedia garbata con due attori affiatati

Ti ricordi di me? (Italia, 2014) di Rolando Ravello, con Edoardo Leo, Ambra Angiolini, Paolo Calabresi, Ennio Fantastichini, Susy Laude, Pia Engleberth, Manuel Pischedda

Sceneggiatura di Paolo Genovese, Edoardo Falcone, Edoardo Leo, dall’omonima commedia teatrale di Massimiliano Bruno

Commedia, 1h 31′, 01 Distribution, in uscita il 3 aprile 2014

Voto: 6 su 10

La domanda sorge spontanea: ma a quali ritmi ha dovuto lavorare il buon Edoardo Leo l’anno scorso? Ti ricordi di me? è il quarto titolo ad uscire in sala, nel giro di qualche mese, con il nome del bravo attore romano in cartellone. La cosa ci fa tutt’altro che dispiacere, anzi auguriamo a Edoardo che il periodo fortunato possa durare ancora a lungo. Seconda riflessione naturale: da una premiata ditta come quella formata dai nomi Genovese-Falcone-Bruno è possibile aspettarsi qualcosa di minimamente diverso rispetto alle proposte passate? La risposta è no, ma anche stavolta non c’è da arricciare troppo il naso.

f1abef00-aed9-11e3-b075-351053a9bb34_Ti-ricordi-di-meParliamo, in fin dei conti, di persone che sanno fare il proprio lavoro con dignità, quasi sempre al servizio di commedie piacevoli e leggere, quasi mai moleste, quasi sempre premiate da un pubblico mai come adesso a caccia di spensieratezza. E allora ecco che la banda, con la complicità di un attore per la seconda volta prestato alla regia, rispolvera un testo teatrale di successo firmato da Massimiliano Bruno – un nome, una garanzia – e lo trasferisce sul grande schermo senza nemmeno troppa fatica.

Protagonisti sono due più che trentenni che si incontrano davanti al portone della terapista che li ha in cura. Lui è Roberto (Leo), commesso cleptomane che per hobby scrive favole tristemente reali (qualche titolo: La foresta dei barboni assiderati, Alice nel paese dei terremotati), lei è Beatrice (Angiolini), maestra elementare rigida e narcolettica. Il corteggiamento scatta automaticamente, purtroppo Bea perde facilmente la memoria, e per questo è costretta a girare con un librone rosso su cui appunta notizie e fotografie sulla sua vita. Sarà mai che l’amore li farà guarire dalle loro patologie?

Una fiaba sentimentale in formato di commedia surreale, Ti ricordi di me? ha il dono del garbo e della semplicità. Il resto lo fanno due attori affiatati, che avevano già vestito i panni dei protagonisti a teatro, e un comprimario ironicamente efficace come Paolo Calabresi, nel ruolo di un impiegato della pubblica sicurezza con velleità spionistiche. La simpatia del film è tutta nella corte spietata dell’imbranato ladruncolo nei confronti dell’impostata maestrina che sviene ad ogni emozione, è fa un certo effetto vedere la Ambra di “t’appartengo ed io ci tengo” fingere disagio col ballo da discoteca.

Per il resto, l’originalità entra dalla porta ed esce dalla finestra: la storia è un ibrido innocente di Memento e 50 volte il primo bacio, e il look generale viene dritto da Il favoloso mondo di Amelie, musichette comprese. Almeno non è mai sgradevole, i toni sono delicati e il sorriso abbonda. Di questi tempi ci si può accontentare.

Giuseppe D’Errico

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