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“Il fuoco della vendetta”, fratelli in armi ma il dramma è scontato

Il fuoco della vendetta (Out of the Furnace, Usa, 2013) di Scott Cooper con Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck, Zoë Saldana, Forest Whitaker, Sam Shepard, Willem Dafoe, Tom Bower

Sceneggiatura di Scott Cooper, Brad Ingelsby

Drammatico, 1h 57′, Indie Pictures, in uscita il 27 agosto 2014

Voto: 5½ su 10

Presentato in concorso durante l’ultima edizione del Festival del Film di Roma, dove ha vinto la Camera d’Oro per la migliore opera prima/seconda, Il fuoco della vendetta è la conferma che non basta un cast di attori di comprovato spessore per fare un film capace di restare nel tempo. Professionale ma scontatissimo, l’ultimo lavoro del giovane regista Scott Cooper, che qualche anno fa diresse l’apprezzato Crazy Heart che portò all’Oscar Jeff Bridges, ha tutti gli elementi per un plumbeo drammone di provincia statunitense con ovvi legami a tutto un cinema dolente di qualche decennio orsono: location desolate a un passo dall’inferno, personaggi tormentati, degrado e delinquenza, vendetta privata.

“Nymphomaniac – Vol. II”, cinema di provocazione fiacco e banale

Nymphomaniac – Vol. II (Nymfomanen, Danimarca/ Germania/ Francia/ Belgio, 2013) di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater, Uma Thurman, Udo Kier, Willem Dafoe, Jean-Marc Barr, Sophie Kennedy Clark, Mia Goth, Jens Albinus, Severin von Hoensbroech, Nicolas Bro, Michaël Pas, Hugo Speer, Felicity Gilbert, Jesper Christensen

Sceneggiatura di Lars Von Trier

Drammatico, 2h 02′, Good Films, in uscita il 24 aprile 2014

Voto: 5 su 10

Eravamo rimasti all’alba di un idillio sentimentale, ci ritroviamo adesso alla stregua di una manipolatrice criminale: è Nymphomaniac – Vol. II, seconda studiatissima parte (più violenza e morbosità, meno sorrisi) di quella che si rivela, in tutta franchezza, come una delle più grosse operazioni commerciali ammantate di autorialità degli ultimi decenni. Stessa impostazione narrativa “affabulatoria” già avviata nel volume precedente, ma con alcune derive logistiche talmente banali e sconclusionate da confermare tutte le perplessità della vigilia. 

“Nymphomaniac – Vol. I”, racconto d’autore con hardcore

Nymphomaniac – Vol. I (Nymfomanen, Danimarca/ Germania/ Francia/ Belgio, 2013) di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater, Uma Thurman, Udo Kier, Willem Dafoe, Jean-Marc Barr, Sophie Kennedy Clark, Mia Goth, Jens Albinus, Severin von Hoensbroech, Nicolas Bro, Michaël Pas, Hugo Speer, Felicity Gilbert, Jesper Christensen

Sceneggiatura di Lars Von Trier

Drammatico, 2h 02′, Good Films, in uscita il 3 aprile 2014

Voto: 7 su 10

Il cinema di Lars Von Trier meriterebbe (e ambirebbe a) una scala di giudizio del tutto personale che possa assecondarne l’arroganza e l’egocentrismo. L’ultimo capitolo della sua personalissima “trilogia della depressione”, inaugurata con Antichrist e proseguita con Melancholia, si chiude adesso con l’ormai leggendario Nymphomaniac, arrivato ai lidi della distribuzione ufficiale dopo mesi di stressante grancassa mediatica – causa hard d’autore con doppia parentesi nel titolo in locandina a parlare da sé – ma giunto nelle sale, ahinoi, non solo troncato in due parti (questa è, appunto, la prima) ma anche in una forma mutila ed edulcorata di tutte le sequenze di sesso non simulato. 

“Out of the Furnace”, ottimi attori in un drammone prevedibile

Out of the Furnace (id, Usa, 2013) di Scott Cooper, con Christian Bale, Woody Harrelson, Casey Affleck, Zoë Saldana, Forest Whitaker, Sam Shepard, Willem Dafoe, Tom Bower

Sceneggiatura di Scott Cooper, Brad Ingelsby

Drammatico, 1h 57′

Voto: 5 su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – In Concorso

Non basta un cast di attori provetti per fare un film capace di restare nel tempo. Lo conferma Out of the Furnace,  in concorso al Festival di Roma, professionale e scontatissimo ultimo lavoro del regista Scott Cooper, che qualche anno fa diresse l’apprezzato Crazy Heart. Gli elementi per un plumbeo drammone di provincia statunitense ci sono tutti: location desolate a un passo dall’inferno, personaggi tormentati, degrado e delinquenza, vendetta privata.