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Venezia75 – Concorso: “Suspiria”, un film di Luca Guadagnino, la recensione

Suspiria (id, Italia/Usa, 2018) di Luca Guadagnino con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz, Jessica Harper, Sylvie Testud, Ingrid Caven, Angela Winkler, Fabrizia Sacchi

Sceneggiatura di David Kajganich

Horror, 2h 32′, Videa

Voto: 7 su 10

“Tremate, tremate, le streghe son tornate!” era uno degli slogan più gettonati durante le manifestazioni del movimento femminista degli anni Settanta. Sarà un caso o meno, ma il nuovo Suspiria diretto da Luca Guadagnino è ambientato proprio nel 1977, anno di uscita dell’originale cult di Dario Argento con Jessica Harper (qui in un delicato cameo) e momento cardine per la rivoluzione delle donne, che si apprestavano a festeggiare la legge sull’aborto. Su maternità mancate e prole indesiderate riflette anche questo remake d’autore con musiche di Thom Yorke dei Radiohead, che il regista ama definire un omaggio all’incredibile, potente emozione che provò quando vide per la prima volta la locandina del film a 11 anni e poi il film stesso a 14, restandone profondamente segnato.

Venezia74 – Orizzonti: “Gatta Cenerentola”, un film di Rak-Cappiello-Guarnieri-Santone, la recensione

Gatta Cenerentola (id, Italia, 2017) di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone con le voci di Massimiliano Gallo, Alessandro Gassman, Maria Pia Calzone, Mariano Rigillo, Renato Carpentieri

Sceneggiatura di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, ispirato alla favola di Giambattista Basile

Animazione, 1h 26′, Videa

Voto: 7½ su 10

Dare nuovo respiro ad una fiaba storica, marchiata indelebilmente nell’immaginario collettivo, non è impresa semplice. Riuscirci è il successo. Convince questo Gatta Cenerentola, in concorso per Orizzonti, arrivato a Venezia direttamente dal porto di Napoli.

Don Vittorio Basile, genio visionario e ricco imprenditore partenopeo, viene assassinato il giorno delle sue nozze; Mia, la figlioletta adorata viene lasciata alle cure della neo matrigna Angelica Carannante, e sarà costretta a sopravvivere nella nave costruita dal padre insieme a fantasmi e ologrammi. Dietro il progetto malavitoso c’è il Re, Salvatore Lo Giusto, trafficante di droga e di scarpe. Dopo innumerevoli soprusi e violenze da parte di matrigna e sorellastre, Cenerentola viene tratta in salvo da un Principino infiltrato, legato al suo passato.

“Codice criminale”, un film di Adam Smith, la recensione

Codice criminale (Trespass Against Us, GB, 2016) di Adam Smith con Michael Fassbender, Brendan Gleeson, Rory Kinnear, Lyndsey Marshal, Sean Harris, Killian Scott

Sceneggiatura di Alastair Siddons

Drammatico, 1h 38’, Videa, in uscita il 28 giugno 2017

Voto: 5½ su 10

La presenza di un attore come Michael Fassbender desta sempre interesse, anche in un film che si cerca di spacciare come un action movie adrenalinico. In realtà questo Codice criminale è un gravoso dramma familiare che analizza uno spaccato poco affrontato dalla cinematografia contemporanea, le comunità nomadi inglesi. Lo sceneggiatore e produttore Alastair Siddons ha preso spunto dalla storia vera di un clan accusato di vari crimini commessi ai margini della periferia britannica, e l’esordiente regista Adam Smith ha portato sullo schermo questa ispirazione, con la collaborazione di attori superbi e le musiche originali dei Chemical Brothers.

“Una doppia verità”, un film di Courtney Hunt, la recensione

Una doppia verità (The whole truth, Usa, 2016) di Courtney Hunt con Keanu Reeves, Renée Zellweger, James Belushi, Gabriel Basso, Gugu Mbatha-Raw

Sceneggiatura di Nicholas Kazan

Thriller, 1h 33’, Videa, in uscita il 15 giugno 2017

Voto: 5 su 10

Saldo estivo già abbondantemente distribuito in home video nel resto del mondo, Una doppia verità segna il ritorno del legal thriller sul grande schermo dopo un lungo periodo di assenza. Ricomparsa non delle migliori per un genere che, al suo interno, può vantare titoli che hanno fatto la storia (da Testimone d’accusa di Wilder ad Anatomia di un omicidio di Preminger, solo per citarne due), e tutt’altro che una conferma per la regista Courtney Hunt, premiatissima otto anni fa per il suo debutto, Frozen River con Melissa Leo.

“The Dinner”, un film di Oren Moverman, la recensione

The Dinner (id, Usa, 2017) di Oren Moverman con Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, Chloë Sevigny, Charley Plummer

Sceneggiatura di Oren Moverman dal romanzo “La cena” di Herman Koch (ed. Neri Pozza, coll. Bloom)

Drammatico, 2h, Videa, in uscita il 18 maggio 2017

Voto: 4 su 10

Non è la prima volta che il best seller “La cena” (2009), dell’olandese Herman Koch, viene trasposto per il grande schermo: la prima in patria col da noi inedito Het Diner, la seconda in Italia col titolo I nostri ragazzi, un film imperfetto e poco compreso, diretto da Ivano De Matteo e interpretato da Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbara Bobulova. Stavolta è il regista americano di origini israeliane Oren Moverman a confrontarsi con un testo estremamente complesso ed emblematico dei nostri tempi, dolorosamente capace di porre dilemmi morali difficili da risolvere.

RomaFF11 – Alice nella città: “Three Generations”, un film di Gaby Dellal

Three Generations (id, Usa, 2016) di Gaby Dellal con Naomi Watts, Elle Fanning, Susan Sarandon, Linda Emond, Tate Donovan, Sam Trammell

Sceneggiatura di Nikole Beckwith

Drammatico, 1h 28’, Videa, in uscita il 24 novembre 2016

Voto: 6½ su 10

Progetto coltivato dalla sua autrice Gaby Dellal fin dal 2012 e purtroppo vittima di un travaglio produttivo che ne ha fatto slittare l’uscita in sala per più di un anno, finalmente Three Generations vede la luce dopo aver cambiato più volte pelle ed essere stato sottoposto a una serie di tagli e aggiustamenti (titolo compreso, che in origine era About Ray) forse opinabili. Tutto merito di Harvey Weinstein, quindi, se l’attenzione verso la protagonista più giovane, un’adolescente transgender, è stata dirottata verso lo strampalato nucleo famigliare in cui vive.

“Lettere da Berlino”, la resistenza tedesca in un film ben confezionato

Lettere da Berlino (Alone in Berlin, Germania/Francia/GB, 2016) di Vincent Perez con Emma Thompson, Brendan Gleeson, Daniel Brühl, Mikael Persbrandt, Uwe Preuss, Lars Rudolph

Sceneggiatura di Vincent Perez, Achim von Borries, Bettine von Borries, dal romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada (ed. Sellerio)

Drammatico, 1h 37’, Videa, in uscita il 13 ottobre 2016

Voto: 6 su 10

Sono pochi i film prodotti che hanno come fulcro narrativo la resistenza tedesca al nazismo, forse uno dei più noti è il toccante La rosa bianca – Sophie Scholl di Marc Rothemund. Lettere da Berlino, del neo regista e stimato attore Vincent Perez (Indocina, La regina Margot), entra di diritto in questa ristretta cerchia. Tratto dal best seller di Hans Fallada “Ognuno muore solo”, definito da Primo Levi “il più grande libro mai scritto” sull’argomento, il film è un’occasione in più di riscatto per i tanti e dimenticati cittadini tedeschi che coraggiosamente si opposero alla dittatura hitleriana, spesso a costo della vita.

“Elvis & Nixon”, commedia biografica discontinua con due grandi attori

Elvis & Nixon (id, Usa, 2016) di Liza Johnson con Michael Shannon, Kevin Spacey, Alex Pettyfer, Johnny Knoxville, Evan Peters, Colin Hanks, Sky Ferreira, Ashley Benson, Tracy Letts, Tate Donovan

Sceneggiatura di Joey Sagal, Hanala Sagal, Cary Elwes

Biografico, 1h 28’, Videa, in uscita il 22 settembre 2016

Voto: 6 su 10

Il 21 dicembre del 1970, il re del rock Elvis Presley riuscì a farsi ricevere dall’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon alla Casa Bianca. Motivo dell’incontro resta ancora un mistero, ma il faccia a faccia farà leggenda. Uniche testimonianze restano una fotografia scattata a suggellare il fatto, e la lettera che Elvis scrisse per portare a termine la sua missione, che iniziava più o meno così: “Caro Signor Presidente, innanzitutto vorrei presentarmi, sono Elvis Presley, l’ammiro, ho molto rispetto per la sua carica e vorrei diventare un agente del governo sotto copertura!”.

“Fräulein – Una fiaba d’inverno”, esordio sospeso tra ironia e tenerezza

Fräulein – Una fiaba d’inverno (Italia, 2016) di Caterina Carone con Christian De Sica, Lucia Mascino, Therese Hämer, Irina Wroma, Max Mazzotta

Sceneggiatura di Caterina Carone

Commedia, 1h 33′, Videa, in uscita il 26 maggio 2016

Voto: 6½ su 10

Quasi intimidita da tanta attenzione, la nostra ospite parla alla sala muovendosi di continuo sulla sedia, mentre regge nervosamente il microfono in una mano e con l’altra disegna figure nell’aria. Eppure la sua esposizione è chiara e diretta, con un’evidente cura nello scegliere le parole con cui comunicarci i suoi pensieri. Lei è Caterina Carone, classe 1982, che ha scritto e diretto Fräulein – Una fiaba d’inverno, un delicato racconto sull’amicizia e la riconciliazione con il proprio io, che ha il tocco leggero di un soffio di aria fresca nella produzione del mondo della celluloide italiano.

“Macbeth”, trasposizione cruenta ma scontata, manca la motivazione

Macbeth (id, Francia/GB, 2015) di Justin Kurzel con Michael Fassbender, Marion Cotillard, Paddy Considine, David Thewlis, Sean Harris, Jack Reynor, Elizabeth Debicki

Sceneggiatura di Jacob Koskoff, Todd Louiso, Michael Lesslie dal “Macbeth” di William Shakespeare

Drammatico, 1h 53′, Videa, in uscita il 5 dicembre 2016

Voto: 5 su 10

Che scupío quest’ennesimo Macbeth tratto da Shakespeare, presentato in concorso a Cannes, dove non ha mancato di suscitare dibattito. Ha ancora senso, oggi, una trasposizione dal Bardo? La risposta è ovviamente sì, perché nulla è in grado di sollevare dilemmi morali ancora modernissimi e interrogativi sull’oscurità della natura umana quanto un testo shakespeariano. Ma, soprattutto se la storia è ormai nota, diventa oltremodo indispensabile trovare una chiave di lettura originale, capace di giustificarne una nuova proposta.