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“Jupiter – Il destino dell’universo”, i Wachowski in un tripudio di amenità

Jupiter – Il destino dell’universo (Jupiter Ascending, Usa, 2014) di Andy e Lana Wachowski con Mila Kunis, Channing Tatum, Eddie Redmayne, Sean Bean, Douglas Booth, James D’Arcy, Vanessa Kirby, Doona Bae, Terry Gilliam, Tuppence Middleton

Sceneggiatura di Andy e Lana Wachowski

Fantascienza, 2h 03′, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 5 febbraio 2015

Voto: 4 su 10

I fratelli Wachowski, è vero, tentano sempre di proporre nuovi spunti al genere cinematografico cui sembrano essersi immolati (a fronte di un lesbo-noir che in molti hanno dimenticato, il torbido Bound): lo fecero, ai tempi, con Matrix – esauritosi poi nei deliranti capitoli successivi – e col detestatissimo Speed Racer, ci riprovarono con lo sfortunato e ambizioso Cloud Atlas tre anni fa, e adesso tentano, con Jupiter – Il destino dell’universo, la carta della fantascienza nostalgica figlia degli anni Ottanta, che pesca da quell’immaginario per ricrearne uno autonomo.

Venezia70, le minirecensioni: “The Zero Theorem”, “Tom à la ferme”, “Still Life”, “The Sacrament”, “Eastern Boys”, “La vida despuès”

The Zero Theorem (id, GB, 2013) di Terry Gilliam, con Christoph Waltz, Mélanie Thierry, David Thewlis, Matt Damon, Tilda Swinton, Lucas Hedges, Lily Cole, Rupert Grint, Peter Stormare, Ben Whishaw

Sceneggiatura di Pat Rushin

Fantascienza, 1h 47′

Voto: 6 su 10

In un mondo ultra tecnologizzato, un genio dei computer in depressione tenta di risolvere il misterioso “teorema zero” per il direttore di una enorme corporazione di sorveglianza. Lo aiutano il figlio del capo e una tenera prostituta virtuale. Terry Gilliam ritorna sui passi di Brazil e L’esercito delle 12 scimmie, con una distopia futuristica che riflette sui grandi temi esistenziali della vita. Il film, però, appare faticoso, sbrindellato, vecchiotto e francamente poco ispirato. Restano alcuni squarci immaginifici sospesi tra ironia e inquietudine e la solita, immensa capacità del regista di cavare il più possibile da budget ridottissimi. Ottimi attori e strepitosi cameo di Damon e di una autoironica Swinton. In Concorso.

Venezia70: ecco i 20 titoli in corsa per il Leone d’Oro

Ecco il programma dei film In Concorso della 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Alberto Barbera. Tre gli italiani in concorso (L’intrepido di Gianni Amelio, Sacro G.R.A. di Gianfranco Rosi e Via Castellana Bandiera, opera prima della regista teatrale Emma Dante), che gareggeranno per il Leone d’Oro con Tracks di John Curran (con Mia Wasikowska), Miss Violence di Alexandros Avranas, Tom a la femme di Xavier Dolan, Under the Skin di Jonathan Glazer (con Scarlett Johansson, foto), Child of God di James Franco, Night Moves di Kelly Reichardt (con Jesse Eisenberg e Dakota Fanning, foto), Kaze Tachinu di Hayao Miyazaki, The Unknown Known: The Life and Times of Donald Rumsfeld di Errol Morris, Les Terrasses di Merzak Allouache, Joe di David Gordon Green (con Nicolas Cage), Philomena di Stephen Frears (con Judi Dench), Die Frau Des Polizisten di Philip Groning, Ana Arabia di Amos Gitai, La Jealousie di Philippe Garrell, The Zero Theorem di Terry Gilliam (con Christoph Waltz), Joaoyou di Tsai Ming Liang e l’opera prima di Peter Landesman, Parkland (con Zac Efron e Marcia Gay Harden).