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“Il ritorno a casa” di Harold Pinter, uno spettacolo di Carlo Lizzani, la recensione

IL RITORNO A CASA
di Harold Pinter

traduzione a cura Alessandra Serra
regia: Carlo Lizzani
con: Mario Ive, Carlo Lizzani, Valerio Ribeca, Marco Sicari, Debora Troiani
movimenti coreografici: Cristina Pensiero
disegno luci: Valerio Camelin
costumi: Ludovica Rosenfeld
illustrazione: Alberto Ruggieri
produzione: Attori & Tecnici

In scena al Teatro Tordinona dal 20 al 31 marzo 2018

Voto: 6½ su 10

Teddy (Carlo Lizzani) dopo anni di assenza, torna nella casa paterna una notte, all’improvviso, accompagnato dalla giovane moglie Ruth (Debora Troiani). In quella che un tempo fu dimora della sua infanzia trova il padre Max (Mario Ive) un uomo di aspra, perentoria determinazione, e i suoi due fratelli Joey (Valerio Ribeca) e Lenny (Marco Sicari), che vivono attendendo uno una vincita alle corse dei cavalli, l’altro l’inizio di una fantomatica carriera da pugile.

“Chi resiste nella palude”, la voce di Lande per una memoria necessaria

CHI RESISTE NELLA PALUDE
Scritto e interpretato da Francesco Lande
Coordinamento registico di Riccardo Mallus
Coautrice del testo Giulia Tolllis

In scena al Teatro Tordinona di Roma fino al 18 aprile

Voto: 9 su 10

A fronte di operazioni mediocri ma estremamente efficaci sotto un profilo mediatico, esiste un circuito teatrale più complesso e ricercato, nascosto spesso in piccole sedi, in cui è possibile trovare testi e interpretazioni che meriterebbero il più vasto consenso. Chi resiste nella palude di Francesco Lande appartiene orgogliosamente a questa seconda schiatta scenica. Una tragicommedia in forma di monologo, un concentrato di anime e una polifonia di dialetti per ripercorrere l’odissea della bonifica della palude pontina, dalla speculazione propagandistica del fascio fino al dopoguerra inoltrato.

“Macbeth” senza ambizioni, un allestimento in tempi di crisi

MACBETH
di William Sheakespeare

Traduzione e Regia: Giovanni Lombardo Radice
Con Duccio Camerini, Vincenzo Crivello, Walter Da Pozzo, Claudia Della Seta, Simone Faloppa, Antonio Fazzini, Natalia Giro, Maurizia Grossi, Giulio Federico Janni, Giovanni Lombardo Radice, Eugenio Politi, Elena Vettori
Scene: Camilla Grappelli
Costumi: Claudia Della Seta
Elementi di costume: Massimo Melloni
Direzione tecnica e disegno luci: Biagio Roscioli
Assistenti alla regia: Giorgia Piracci e Ivan Zingariello
Attori sostituti: Dario de Francesco e Giorgia Piracci
Maestro d’armi: Alberto Bellandi
Trucco: Laura Alessandri
Vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli
Foto di scena: Laura Camia
Sarta: Fabiana Desogus
Scenografia: Francesco Pellicano e Niccolò Giorgi
Sartoria: Grandi Feste

In scena al Teatro Tordinona di Roma fino al 13 aprile

Voto: 3 su 10

Servirsi di Shakespeare per una messa in scena noiosa è un delitto. Nella fattispecie, è la tragedia dell’ambizione per eccellenza, il Macbeth (1605-06), a consumarsi nell’allestimento teatrale firmato da Giovanni Lombardo Radice, grande attore del cinema di genere italiano, da sempre cultore della traduzione del Bardo. Il testo, proposto nella sua integralità, è sciolto in endecasillabi per meglio restituire l’effetto del blank verse inglese, ma l’inghippo non è tanto nel difficoltoso eloquio dei personaggi, quanto nella spropositata declamazione di congiure e deliri.