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“Segnale d’allarme | La mia battaglia VR” di Elio Germano e Chiara Lagani, la recensione

SEGNALE D’ALLARME – La mia battaglia VR

tratto dallo spettacolo teatrale La mia battaglia

sceneggiatura Elio Germano, Chiara Lagani

con Elio Germano

una produzione Gold Productions, Infinito, Riccione Teatro

scritto da Elio Germano e Chiara Lagani

aiuto regia Rachele Minelli, disegno luci Alessandro Barbieri, fonico Gianluca Meda, fotografia Luigi Ruggiero e Filippo Pagotto

produzione Pierfrancesco Pisani, Elio Germano, Omar Rashid, produttore associato Alessandro Mancini, Luca Fortino

regia Elio Germano e Omar Rashid

Dal 4 al 16 febbraio al Teatro Argot Studio

Voto: 8 su 10

Più che una messa in scena drammaturgica, più che uno spettacolo teatrale, “Segnale d’allarme – La mia Battaglia VR” è un atto di militanza politica e civile, un moto di dissenso al quieto ragionare del cittadino comune che non riconosce l’estremismo nascosto dietro i suoi apparenti – e pericolosamente radicati – principi di “semplice buon senso”.

“Nove”, situazioni originali per timide risate

NOVE

di Edoardo Erba
con Massimiliano Franciosa e Claudia Crisafio
regia Mauro Avogradro
Impianto scenico e visioni Ginevra Napoleoni
Costumi Isabella Rizza
Luci Paolo Meglio
Musiche a cura di Ivan Bicego Varengo
Disegno scene Marco Piras Pisanu
Organizzatore Paolo Broglio Montani
Foto e grafica Manuela Giusto
Compagnia Umberto Orsini

In scena al Teatro Argot Studio di Roma fino al 29 novembre

Voto: 6 su 10

Un cinico produttore di bombe intervistato da una reporter compiacente, una donna in fuga da una malattia che l’ha costretta per lunghi anni in ospedale, la segretaria di un professionista molto sui generis, una coppia di amici che assiste ad una vecchia partita di pallone, produttori televisivi che si cimentano nella lettura di un nuovo copione, astronauti che parlano di religione, rapitori in letti d’ospedale, circensi alle prese con numeri magici e, per finire, due anziani coniugi seduti sulla panchina di un parco, in inverno.

“Good with People”, un’analisi morale elegante e problematica

Ar.Té_Teatro Stabile d’Innovazione
in collaborazione con ArgotStudio e con
TREND – nuove frontiere della drammaturgia britannica XII edizione
GOOD WITH  PEOPLE
di David Harrower
traduzione di Natalia di Giammarco
con Vanessa Scalera/nel ruolo di Helen
Tiziano Panici/ nel ruolo di Evan
regia Tiziano Panici
progetto visivo Andrea Giansanti
musiche originali Marco Scattolini
costumi ed elementi di scena Marta Genovese
disegno luci Giuseppe Filipponio
con il contributo artistico di Alice Spisa e Francesco Frangipane

In scena al Teatro Argot Studio di Roma fino al 18 maggio

Voto: 7½ su 10

Daniel Harrower è uno dei più affermati autori teatrali della scena scozzese contemporanea. Nel 2005 il suo Blackbird, incentrato su un orribile caso di pedofilia realmente accaduto, non mancò di generare scalpore. Ancora un dilemma morale è al centro di Good With People, atto unico per due personaggi, che rientra perfettamente nell’economia di tempi (poco più di 40 minuti la durata) e spazi che caratterizza quasi tutta la sua produzione.