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RomaFF9: “Stonehearst Asylum” di Brad Anderson, sezione Mondo Genere

Stonehearst Asylum (id, Usa, 2014) di Brad Anderson con Jim Sturgess, Ben Kingsley, Kate Beckinsale, Michael Caine, David Thewlis, Brendan Gleeson, Sophie Kennedy Clark, Jason Flemyng, Sinéad Cusack

Sceneggiatura di Joseph Gangemi, dal racconto “Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma” di Edgar Allan Poe

Horror, 1h 49′

Voto: 7 su 10

Non è un caso che a dirigere questa libera – liberissima – trasposizione di un racconto di Edgard Allan Poe (“Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma”) ci sia quel Brad Anderson che già in passato aveva avuto modo di dare il proprio contributo al cinema manicomiale con titoli quali Session 9 e L’uomo senza sonno. Stonehearst Asylum si inserisce a pieno titolo nella categoria e sfrutta al meglio la matrice letteraria per una efficacissima incursione nel cinema di genere vecchio stampo, quello che univa il misfatto inquietante al romance trascinante, per poi sfociare nel gran ribaltone finale che possa soddisfare una platea popolare affamata di rivelazioni e continue sorprese.

Venezia71, le minirecensioni: “I nostri ragazzi”, “Nymphomaniac”, “A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence”, “Sivas”, “Le Dernier Coup de Marteau”

I nostri ragazzi – Italia, 2014 di Ivano De Matteo con Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassman, Barbora Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori, Antonio Grosso – ORIZZONTI

Dal romanzo “La cena” di Herman Koch. Le famiglie di due fratelli molto diversi fra loro vengono sconvolte da una “bravata” dei rispettivi figli adolescenti. L’integrità morale di entrambe le coppie vacillerà. Ottimo potenziale malamente sfruttato da una sceneggiatura incerta sulla strada da percorrere e da una regia didascalica e solo raramente efficace. Ne fanno le spese alcuni ottimi attori, costretti a dare adito a un melodramma famigliare che scade imperdonabilmente in un finale sciocco e moralista. Poteva essere un piccolo “Capitale umano”. Voto: 6

“Nymphomaniac – Vol. II”, cinema di provocazione fiacco e banale

Nymphomaniac – Vol. II (Nymfomanen, Danimarca/ Germania/ Francia/ Belgio, 2013) di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater, Uma Thurman, Udo Kier, Willem Dafoe, Jean-Marc Barr, Sophie Kennedy Clark, Mia Goth, Jens Albinus, Severin von Hoensbroech, Nicolas Bro, Michaël Pas, Hugo Speer, Felicity Gilbert, Jesper Christensen

Sceneggiatura di Lars Von Trier

Drammatico, 2h 02′, Good Films, in uscita il 24 aprile 2014

Voto: 5 su 10

Eravamo rimasti all’alba di un idillio sentimentale, ci ritroviamo adesso alla stregua di una manipolatrice criminale: è Nymphomaniac – Vol. II, seconda studiatissima parte (più violenza e morbosità, meno sorrisi) di quella che si rivela, in tutta franchezza, come una delle più grosse operazioni commerciali ammantate di autorialità degli ultimi decenni. Stessa impostazione narrativa “affabulatoria” già avviata nel volume precedente, ma con alcune derive logistiche talmente banali e sconclusionate da confermare tutte le perplessità della vigilia. 

“Nymphomaniac – Vol. I”, racconto d’autore con hardcore

Nymphomaniac – Vol. I (Nymfomanen, Danimarca/ Germania/ Francia/ Belgio, 2013) di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Christian Slater, Uma Thurman, Udo Kier, Willem Dafoe, Jean-Marc Barr, Sophie Kennedy Clark, Mia Goth, Jens Albinus, Severin von Hoensbroech, Nicolas Bro, Michaël Pas, Hugo Speer, Felicity Gilbert, Jesper Christensen

Sceneggiatura di Lars Von Trier

Drammatico, 2h 02′, Good Films, in uscita il 3 aprile 2014

Voto: 7 su 10

Il cinema di Lars Von Trier meriterebbe (e ambirebbe a) una scala di giudizio del tutto personale che possa assecondarne l’arroganza e l’egocentrismo. L’ultimo capitolo della sua personalissima “trilogia della depressione”, inaugurata con Antichrist e proseguita con Melancholia, si chiude adesso con l’ormai leggendario Nymphomaniac, arrivato ai lidi della distribuzione ufficiale dopo mesi di stressante grancassa mediatica – causa hard d’autore con doppia parentesi nel titolo in locandina a parlare da sé – ma giunto nelle sale, ahinoi, non solo troncato in due parti (questa è, appunto, la prima) ma anche in una forma mutila ed edulcorata di tutte le sequenze di sesso non simulato. 

“Philomena”, immensa Judi Dench in una grande lezione di cinema

Philomena (id, GB, 2013) di Stephen Frears, con Judi Dench, Steve Coogan, Charlie Murphy, Sean Mahon, Mare Winnigham, Sophie Kennedy Clark

Sceneggiatura di Steve Coogan e Jeff Pope, dal libro “The Lost Child of Philomena Lee: A Mother, Her Son and a 50 Year Search” di Martin Sixsmith

Drammatico, 1h 34′, Lucky Red, in uscita il 19 dicembre 2013

Voto D’Errico: 10 su 10

Voto Ozza: 10 su 10

Il film di questo Natale è Philomena di Stephen Frears, presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato tra i titoli più amati e applauditi (e forse anche il più bistrattato: ha raccolto “solo” il premio per la miglior sceneggiatura) e ora nelle sale con Lucky Red per un bel regalo delle feste. Oggetto raro e incantevole, accolto dal regista britannico di Le relazioni pericolose dalle mani di Steve Coogan, che l’ha scritto con abilità innata insieme a Jeff Pope, interpretato e finanche prodotto per salvaguardarne il risultato finale, assolutamente encomiabile. Perché il film, partendo da un materiale a prima vista vecchio e lacrimoso, ricava uno straordinario racconto di vita che è anche un’illuminante lezione di cinema e di tecnica narrativa.