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Venezia77 – Fuori Concorso: “Lacci”, un film di Daniele Luchetti, la recensione

Lacci (Italia, 2020) di Daniele Luchetti con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi, Simona Tabasco, Antonio Palmese, Antonella Monetti, Francesca De Sapio, Giovannino Esposito, Sveva Esposito, Vito Vinci

Sceneggiatura di Domenico Starnone, Daniele Luchetti e Francesco Piccolo, dal romanzo omonimo di Domenico Starnone (Einaudi)

Drammatico, 1h 40’, 01 Distribution, in uscita il 1 ottobre 2020

Voto: 5½ su 10

La metafora del titolo è facile facile, oltre che abbondantemente spiegata in una sequenza quantomeno didascalica e gratuita: i lacci delle scarpe, annodati tra loro in un modo curioso, diventano il simbolo di un legame di sangue indissolubile eppure fragile, accidentato, sempre sul punto di sciogliersi. Daniele Luchetti torna con Lacci, dal best seller omonimo di Domenico Starnone, a riflettere sulla fatalità dell’istituzione famigliare italiana tra affresco d’epoca e contemporaneità, circondandosi di un cast di prima grandezza e aprendo a sorpresa, ma fuori concorso, la 77ª Mostra del Cinema di Venezia.

“La sedia della felicità”, il congedo garbato di un regista che ci mancherà

La sedia della felicità (Italia, 2014) di Carlo Mazzacurati con Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli, Antonio Albanese, Maria Paiato, Milena Vukotic, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Roberto Citran, Raul Cremona, Marco Marzocca, Mirco Artuso, Roberto Abbiati, Lucia Mascino, Natalino Balasso

Sceneggiatura di Carlo Mazzacurati, Doriana Leondeff, Marco Pettenello

Commedia, 1h 38′, 01 Distribution, in uscita il 24 aprile 2014

Voto: 7 su 10

A tre mesi dalla prematura scomparsa di Carlo Mazzacurati, esce in sala postumo l’ultimo film da lui diretto e già presentato durante l’ultima edizione del Torino Film Festival. La sedia della felicità è l’opera più dichiaratamente comica del sensibile autore padovano, e non sarà difficile, per chi ha dimestichezza col suo cinema, ritrovarvi ambienti e umori che da sempre hanno popolato la sua concezione narrativa.

“Un castello in Italia”, ritratto di famiglia sfilacciato ma sincero

Un castello in Italia (Un château en Italie, Francia/Italia, 2013) di Valeria Bruni Tedeschi, con Valeria Bruni Tedeschi, Filippo Timi, Marisa Borini, Louis Garrel,  Xavier Beauvois,  Céline Salette,  André Wilms, Marie  Rivière, Gérard Falce, Pippo Delbono, Silvio Orlando, Omar Sharif 

Sceneggiatura di Valeria Bruni Tedeschi, Agnès de Sacy, Noémie Lvovsky

Commedia, 1h 43’, Teodora Film, in uscita il 31 ottobre 2013

Voto: 6½ su 10

Terzo film da regista per Valeria Bruni Tedeschi, presentato felicemente in concorso all’ultimo Festival di Cannes. Tra echi di Cechov e Bassani, la brava attrice si è scritta, con l’aiuto di due amiche di vita, una storia dal carattere fortemente autobiografico, sempre sul punto di sbandare nel frammentario tanto è isterica la propensione a incatenare siparietti e confronti ora comici ora drammatici.

La satira di Silvio Orlando approda a teatro con “Il nipote di Rameau”

di DENIS DIDEROT
adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando
con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini
clavicembalista Simone Gullì
scene Giancarlo Basili
costumi Giovanna Buzzi
regia Silvio Orlando
produzione Cardellino srl

Voto: 7½ su 10

Un forte profumo d’incenso accoglie gli spettatori in sala stimolando il senso dell’olfatto ancor prima della vista. L’incenso, nella sua simbologia, purifica l’aria e la predispone all’incontro, in questo caso non con Dio, ma con la Ragione, con la Filosofia.
“Il nipote di Rameau”, portato in scena da Silvio Orlando e rappresentato all’Arena del Sole di Bologna, è infatti un testo satirico di uno dei più grandi filosofi del Settecento: Denis Diderot. Scritto nella seconda metà del XVIII secolo, è stato riadattato oggi per il teatro, attraverso una performance che ne rivela la sorprendente attualità e vivacità, anche grazie alla divertente e scanzonata performance dell’attore napoletano che ne ha firmato la regia e la riduzione del testo con Edoardo Erba.