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“Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij, uno spettacolo di Sergio Rubini, la recensione

DELITTO E CASTIGO 
di Fedor Dostoevskij 

adattamento teatrale di SERGIO RUBINI E CARLA CAVALLUZZI
con ROBERTO SALEMI, FRANCESCA PASQUINI
e con G.U.P. ALCARO
voci FEDERICO BENVENUTO, SIMONE BORRELLI, EDOARDO COEN, ALESSANDRO MINATI
scene GREGORIO BOTTA
costumi ANTONELLA D’ORSI
musiche GIUSEPPE VADALÁ
progetto sonoro G.U.P. ALCARO
luci LUCA BARBATI E TOMMASO TOSCANO
regista collaboratore GISELLA GOBBI
regia SERGIO RUBINI

Andato in scena al Teatro Duse di Bologna

Voto: 8 su 10

Fare di un romanzo di Dostoesvskij un’opera teatrale è impresa davvero ardua. La mole di personaggi che gravitano negli scritti del letterato russo, la quantità di eventi e situazioni che s’intrecciano e le implicazioni a livello personale, psicologico e sociale che scaturiscono sono innumerevoli e molto complesse da mettere in scena. Nonostante ciò, molti sono stati i tentativi di trasporre in teatro le opere di Dostoevskij, soprattutto Delitto e castigo, il romanzo scritto nel 1866, la cui ultima versione vista al Teatro Duse di Bologna vede come protagonisti, Sergio Rubini, che ne ha curato anche la regia e Luigi Lo Cascio nei panni del protagonista Raskol’nikov.

“Questi giorni”, protagoniste distanti in un road movie mal riuscito

Questi giorni (Italia, 2016) di Giuseppe Piccioni con Maria Roveran, Marta Gastini, Laura Adriani, Caterina Le Caselle, Margherita Buy, Filippo Timi, Sergio Rubini, Alessandro Averone, Giulio Corso

Sceneggiatura di Giuseppe Piccioni, Pierpaolo Pirone, Chiara Atalanta Ridolfi

Drammatico, 2h, BiM, in uscita il 15 settembre 2016

Voto: 2 su 10

Come troppo spesso accade, il cinema italiano pensa di poter raccogliere consensi con storie di ipotetica introspezione psicologica, sulla scorta di un genere filmico ben codificato, in questo caso il road movie. Questi giorni di Giuseppe Piccioni (in concorso all’appena concluso Festival di Venezia), però, conferma ancora una volta quanto pericolose e povere possano essere queste iniziative, in antitesi con le abnormi ambizioni che il progetto vorrebbe perseguire.

RomaFF10. Selezione Ufficiale: “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini

Dobbiamo parlare (Italia, 2015) di Sergio Rubini con Sergio Rubini, Maria Pia Calzone, Fabrizio Bentivoglio, Isabella Ragonese

Sceneggiatura di Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi e Diego De Silva, dall’omonimo spettacolo teatrale di Sergio Rubini

Commedia, 1h 39′, Cinema di Valerio De Paolis, in uscita il 19 novembre 2015

Voto: 4 su 10

Il paragone con Carnage, prima pièce teatrale di Yasmina Reza e poi magnifico film di Roman Polanski, sarà pure fuori luogo, come ha tenuto a precisare Sergio Rubini, ma resta inevitabile. Dobbiamo parlare, oltre a essere l’incipit più temuto in ogni discussione relazionale, è anche il titolo del film scritto, diretto e interpretato dal talentuoso attore e regista pugliese che, forse con un eccesso di fiducia nelle possibilità cinematografiche del progetto, ha trasposto anzitempo per il grande schermo un suo spettacolo ancora in fase di primo rodaggio sui palcoscenici italiani.

“L’ultima ruota del carro”, la commedia all’italiana di un uomo qualunque

L’ultima ruota del carro (Italia, 2013) di Giovanni Veronesi, con Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani, Frandesca d’Aloja, Dalila Di Lazzaro, Maurizio Battista, Elena Di Cioccio, Anna Ferruzzo, Massimo Wertmuller, Francesca Antonelli, Matilda Anna Ingrid Lutz

Sceneggiatura di Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Filippo Bologna, Ernesto Fioretti

Commedia, 1h 54′, Warner Bros Pictures Italia, in uscita il 14 novembre 2013

Voto: 6½ su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – Fuori Concorso

Anche Giovanni Veronesi si misura con la commedia all’italiana, quella gloriosa dei vari Scola, Risi e Monicelli e non quella anestetizzata, tutta manuali d’amore e panettoni a cui da tempo il regista toscano ci aveva abituati. Il risultato è probabilmente il suo miglior film ad oggi, ma nulla che si discosti da una sicura medietà. Per dirla fuori dai denti: il cinema italiano fa sempre lo stesso film. Prendi l’oggetto della narrazione e raccontalo dall’infanzia fino a oggi, in un percorso nostalgico che ripercorra almeno cinquant’anni di storia nazionale, tra lacrime e sorrisi. L’ha fatto Virzi (La prima cosa bella), l’ha da poco riproposto Luchetti (Anni felici).

“La scoperta dell’alba”: piccola rivelazione italiana

La scoperta dell’alba (Italia, 2012) di Susanna Nicchiarelli con Margherita Buy, Sergio Rubini, Susanna Nicchiarelli, Lino Guanciale, Sara Fabiano, Anita Cappucci, Gabriele Spinelli, Renato Carpentieri, Lina Sastri.

Sceneggiatura di Susanna Nicchiarelli e Michele Pellegrini, tratta dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni

Fantastico/Drammatico, 1h32’, distribuito da Fandango, in uscita il 10 gennaio 2012

Voto: 7 su 10

Una piacevole sorpresa. Susanna Nicchiarelli firma un film autentico, fuori dagli schemi canonici del cinema italiano e lo fa con un garbo e una spensieratezza tali da stupire lo spettatore e far ricredere anche il critico più prevenuto.