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“L’opera del fantasma” di Chiara Bonome e Mattia Marcucci, uno spettacolo di Chiara Bonome

L’OPERA DEL FANTASMA
di Chiara Bonome e Mattia Marcucci

regia Chiara Bonome
con Simone Balletti, Chiara Bonome, Valerio Camelin, Chiara David, Sebastian Gimelli Morosini, Mattia Marcucci
costumi Sheila Grazini e Giulia Pagliarulo
scenografia Giorgia Di Pietrantonio
musiche a cura di Gianmarco Palluzzi
disegno luci Valerio Camelin
assistente alla regia Martina Fares
datore luci Alessandro Pezza
foto Giovanni Canitano
organizzazione Trame
produzione Drakkar Arti Sceniche

In scena al Teatro Vittoria di Roma dal 6 all’11 marzo

Voto: 7½ su 10

Immaginate di morire improvvisamente e di continuare a vivere in una realtà magica, parallela, in cui ogni vostra azione condiziona il percorso delle vite altrui. Immaginate anche di poter finalmente vedere le cose per ciò che sono e non per ciò che sembrano, immaginate ancora di poter portare nel vostro nuovo “mondo” tutti quelli a cui avreste voluto dire qualcosa da “vivi” ora che non lo siete più. Immaginate l’impossibile insomma, o forse solo apparentemente.

“Più buio di mezzanotte”, racconto di vita ma lo sguardo è debole

Più buio di mezzanotte (Italia, 2014) di Sebastiano Riso con Davide Capone, Micaela Ramazzotti, Vincenzo Amato, Lucia Sardo, Pippo Delbono, Giovanni Gulizia, Sebastian Gimelli Morosini, Gabriele Mannino, Carla Amodeo, Rosario Raineri

Sceneggiatura di Andrea Cedrola, Stefano Grasso, Sebastiano Riso

Drammatico, 1h 34′, Istituto Luce Cinecittà, in uscita il 15 maggio 2014

Voto: 6 su 10

Ispirato alla vera storia di Davide Cordova, drag queen e organizzatrice di punta delle serate al locale gay Muccassassina di Roma con il nome d’arte di Fuxia, e terminato in grandi difficoltà, Più buio di mezzanotte è l’opera d’esordio di Sebastiano Riso,  che ha avuto il privilegio di essere selezionata per la Settimana della Critica al 67° Festival di Cannes. Ovviamente la cosa rende orgogliosi, ma ci sarebbe piaciuto che a rappresentare l’Italia in una sezione tanto privilegiata (quanto di nicchia) fosse un film con una robustezza più idonea a simili tematiche.