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“L’amore per le cose assenti”, uno spettacolo scritto e diretto da Luciano Melchionna, la recensione

L’AMORE PER LE COSE ASSENTI
scritto e diretto da Luciano Melchionna

con Giandomenico Cupaiuolo e Valeria Panepinto
e con la partecipazione di H.E.R.
Scene Roberto Crea
Costumi Milla
Musiche Originali STAG
Assistente alla Regia Sara Esposito
Una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

In scena all’OFF/OFF Theatre dal 25 al 29 aprile

Voto: 7 su 10

Un lui qualunque, una lei qualunque, sul palco, a dirsi addio. È il giorno del compleanno della donna e il regalo che il marito vuole farle è quello di rompere, definitivamente, le catene che li legano l’uno all’altro. Subito iniziano ad urlare, entrambi, certi delle proprie convinzioni, feriti, arrabbiati, vinti dalla stanchezza e da un rapporto che, negli anni, è cambiato ed ha trasformato, apparentemente in peggio, la vita di due persone un tempo diverse, più fiduciose e illuse da un sentimento beffardo che pare aver ingannato questi futuri ex coniugi.

“Parenti serpenti” di Carmine Amoroso, uno spettacolo di Luciano Melchionna, la recensione

PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso

Regia: Luciano Melchionna
con: Lello Arena, Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea De Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabrizio Vona
Scene: Roberto Crea
Costumi: Milla
Disegno luci: Salvatore Palladino
Musica: Stag
Assistente alla regia: Sara Esposito
Produzione: Ente Teatro Cronaca Vesuvio Teatro
In collaborazione con: Bon voyage produzioni | Festival Teatrale di Borgio Verezzi  2016

In scena al Teatro Eliseo dal 6 al 18 marzo 2018

Voto: 7 su 10

Sono passati 26 anni da quando Mario Monicelli diresse il suo “Parenti serpenti”, da lui stesso sceneggiato, assieme – tra gli altri – a quel Carmine Amoroso che firma oggi la drammaturgia dell’omonima traduzione teatrale, in scena in questi giorni al Teatro Eliseo in Roma.

Poco si attualizza all’epoca odierna e quasi nulla si cambia rispetto al lungometraggio cinematografico, eccezion fatta per l’elisione della voce narrante, affidata, nel film, al più piccolo ed innocente dei personaggi e qui, invece, consegnata all’attorialità strabordante di un Lello Arena che di questa pièce è anima sia comica (molto) che tragica (molto meno).