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“Maria Maddalena”, un film di Garth Davis, la recensione

Maria Maddalena (Mary Magdalene, Usa, 2018) di Garth Davis con Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor, Tahar Rahim, Ariane Labed, Denis Ménochet, Tchéky Karyo, Hadas Yaron, Ryan Corr

Sceneggiatura di Helen Edmundson, Philippa Goslett

Drammatico/Biblico, 2h, Universal Pictures International Italy, in uscita il 15 marzo 2018

Voto: 4½ su 10

Fluttua Maria di Magdala nel lago di Tiberiade, come una foglia al vento viene strattonata, ripresa, capovolta, mentre ci ricorda che il regno dei cieli è come un seme, un minuscolo granello di senape che continua ad alimentarsi e a crescere. Così si apre Maria Maddalena, ennesino excursus cinematografico sulla figura della seguace di Cristo e sulla Passione, diretto senza particolare inventiva dal regista del sopravvalutato Lion – La strada verso casa, Garth Davis. L’intenzione principale del film è quella di allontanarsi il più possibile dalle interpretazioni di matrice medievale, in seguito accolte in ogni forma dell’arte (non ultima il cinema), che farebbero di Maria di Magdala una prostituta, e di restituirne il ruolo di discepola, secondo quanto testimoniato dai Vangeli. Chiarito l’equivoco, però, il film non va oltre una seriosa e petulante riproposta di vicende già ampiamente sviscerate sin dagli albori del muto.

“Wolf Creek 2 – La preda sei tu”, sequel mozzafiato per stomaci forti

Wolf Creek 2 – La preda sei tu (Wolf Creek 2, Australia, 2013) di Greg McLean, con John Jarratt, Ryan Corr, Shannon Ashlyn, Philippe Klaus

Sceneggiatura di Greg McLean, Aaron Sterns

Horror, 1h 47′, Medusa, in uscita il 10 giugno 2015

Voto: 8 su 10

Ritorna Mick Taylor (Jarratt), il sadico cacciatore di turisti del primo fortunato Wolf Creek (anno 2005) che subito aveva condotto il suo autore Greg McLean agli onori del genere horror. Il regista ha pensato bene di riprendere la scia di sangue interrotta nell’episodio precedente con l’unico superstite in stato di vagabondaggio, rimette il villain più spietato degli ultimi tempi (pare sia ispirato al serial killer di saccopelisti Ivan Milat) a bordo della sua camionetta scalcagnata e il terrore ha inizio.

“The Water Diviner”, Russell Crowe regista è goffo e noioso

The Water Diviner (id, Usa/Australia, 2014) di Russell Crowe con Russell Crowe, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Isabel Lucas, Yilmaz Erdogan, Cem Yilmaz, Ryan Corr, Ben O’Toole, James Fraser

Sceneggiatura di Andrew Knight, Andrew Anastasios

Drammatico, 1h 51′, Eagle Pictures, in uscita l’8 gennaio 2015

Voto: 4 su 10

Per la sua prima esperienza dietro la macchina da presa, l’attore australiano Russell Crowe ha deciso di ripescare dalla propria storia nazionale uno degli episodi più drammatici, la battaglia di Gallipoli, in Turchia, dove nell’aprile 1915 persero la vita migliaia di soldati neozelandesi e australiani accorsi in appoggio all’esercito alleato durante la Prima Guerra Mondiale. L’eccidio, che aveva già ispirato il capolavoro di Peter Weir del 1981 Gli anni spezzati, trova adesso con The Water Diviner una trattazione goffa e pesante.