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“Il sole a mezzanotte” un film di Scott Speer, la recensione

Il sole a mezzanotte (Midnight Sun, Usa, 2018) di Scott Speer con Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Ken Tremblett

Sceneggiatura di Eric Kirsten, dal romanzo omonimo di Trish Cook (Fabbri Editori)

Sentimentale, 1h 31′, Eagle Pictures, in uscita il 22 marzo 2018

Voto: 5 su 10

Ritorna al cinema il melodramma patologico, un genere che è un vero evergreen sul grande schermo, specie se a vivere le traumatiche passioni amorose sono giovinetti di bella presenza con un futuro tutt’altro che roseo ad attenderli al varco. La miscela di lacrime e sospiri, se ben calibrata, può dare i suoi buoni frutti e facilita il transfert emotivo del pubblico nei confronti della bellezza della vita e dell’importanza di saperla apprezzare in ogni suo attimo, pur nella sua fugacità. Dopo il seminale Colpa delle stelle, tratto dal best seller di John Green, ritorna anche la peculiarità astro-metereologica nel titolo del film che Scott Speer ha tratto dal romanzo omonimo, Il sole a mezzanotte, che porta all’interesse di una platea prettamente adolescenziale una malattia davvero impietosa.

“Scemo & più scemo 2”, il sequel vent’anni dopo, si ride

Scemo & più scemo 2 (Dumb and Dumber To, Usa, 2014) di Peter Farrelly, Bobby Farrelly con Jim Carrey, Jeff Daniels, Kathleen Turner, Rob Riggle, Laurie Holden, Rachel Melvin, Steve Tom

Sceneggiatura di Bennett Yellin, Peter Farrelly, Bobby Farrelly, Sean Anders, John Morris, Mike Cerrone

Commedia, 1h 50′, 01 Distribution, in uscita il 3 dicembre 2014

Voto: 5½ su 10

Sono passati esattamente vent’anni da quando Lloyd e Harry, due idioti come mai si erano visti sul grande schermo, sconvolsero il genere comico con una commistione folle di trivialità e gag demenziali tale da creare incassi milionari in ogni parte del mondo. Il film era Scemo e più scemo ed era diretto da una coppia di fratelli irriverenti e scorretti che sembrava destinata a lasciare il segno nel mondo del cinema (per chi non lo conoscesse, segnaliamo il mitico Kingpin). I Farrelly, in realtà, si sono dimostrati, negli anni, un fuoco di paglia (parlano chiaro i loro ultimi piattissimi lavori), e probabilmente se ne sono resi conto da soli. Pertanto hanno rimesso mano a quella vecchia carta vincente, sfornando un sequel dal quale non si può pretendere più di ciò che promette: far ridere.