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Venezia76 – Concorso: “Marriage Story”, un film di Noah Baumbach, la recensione

Marriage Story (id, Usa, 2019) di Noah Baumbach con Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Julie Hagerty, Azhy Robertson, Marck O’Brien, Wallace Shawn, Merritt Wever

Sceneggiatura di Noah Baumbach

Drammatico, 2h 16’, Netflix

Voto: 7½ su 10

Il re del mumblecore statunitense e il cinema come elemento taumaturgico per i propri drammi privati. Marriage Story (distribuisce Netflix dal 6 dicembre) è il film con cui Noah Baumbach rilegge, almeno in parte, il proprio divorzio dall’attrice Jennifer Jason Leigh, dopo aver già affrontato il tema col folgorante Il calamaro e la balena (2005), in cui riviveva la sua esperienza di figlio di genitori divorziati. Attraverso la naturale empatia cinematografica che, si spera, ogni buona pellicola dovrebbe essere capace di infondere, il regista attua un transfert di affidamento totale al mezzo per provare a comprendere come un matrimonio possa trasformarsi in un incubo giuridico inevitabilmente concepito per dividere, dove le singole parti si isolano nella propria storia, escludendo quella dell’altra.

“The Iceman”, magnifici Shannon e Ryder nel cupo noir di Vromen

The Iceman (id, Usa, 2012) di Ariel Vromen con Michael Shannon, Winona Ryder, Chris Evans, Ray Liotta, James Franco, David Schwimmer, Stephen Dorff

Sceneggiatura di Morgan Land e Ariel Vromen dal romanzo “The Iceman. The True Story of a Cold Blooded Killer” di Anthony Bruno

Noir, 1h 42′, Barter Distribuzione, in uscita il 5 febbraio 2015

Voto: 8 su 10

Esce finalmente in sala, dopo tre anni d’attesa dall’applaudita presentazione fuori concorso alla 69esima edizione del Festival di Venezia, il cupo noir The Iceman, diretto dal regista di origini israeliane Ariel Vromen. Tratto dal romanzo di Anthony Bruno “The Iceman: the true story of a cold blooded killer”, il film porta in scena la storia vera di Richard Kuklinski (Michael Shannon), assassino su commissione che, tra il 1948 e il 1986, si rese responsabile della morte violenta di oltre un centinaio di persone.

“Sin City – Una donna per cui uccidere”, l’estetica della piattezza

Sin City – Una donna per cui uccidere (Frank Miller’s Sin City – A Dame to Kill For, Usa, 2013) di Robert Rodriguez, con Josh Brolin, Eva Green, Mickey Rourke, Jessica Alba, Joseph Gordon-Levitt, Rosario Dawson, Bruce Willis, Jaime King, Marton Csokas, Christopher Meloni, Jeremy Piven, Powers Boothe, Dennis Heysbert, Lady Gaga, Ray Liotta, Stacy Keach, Juno Temple, Christopher Lloyd, Jamie Chung, Jude Ciccolella, Julia Garner

Sceneggiatura di Frank Miller, dalle graphic novels “Una donna per cui uccidere” e “All’inferno e ritorno” di Frank Miller

Azione, 1h 42′, Lucky Red, in uscita il 2 ottobre 2014

Voto: 5½ su 10

A quasi dieci anni dal primo Sin City, ritornano sul grande schermo luoghi e personaggi creati dal mitico fumettista Frank Miller che, per questo secondo capitolo, mette mani a due graphic novels, “Una donna per cui uccidere” e “All’inferno e ritorno”. Lunghissima e travagliata la gestazione, sopravvissuta grazie all’ammirevole controllo di un regista come Robert Rodriguez, che ne ha curato anche montaggio, musiche e fotografia, ma il risultato desta le stesse perplessità del film precedente.