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“That’s Amore”, uno spettacolo scritto e diretto da Marco Cavallaro

THAT’S AMORE
una commedia musicale di Marco Cavallaro

con Ramona Gargano, Marco Cavallaro
e la partecipazione di Marco Maria Della Vecchia.
musiche originali Piero Di Blasio
arrangiamento Priamo Di Biase
scene Federico Marchese

In scena al Teatro Marconi di Roma, fino all’11 febbraio 2018

Voto: 8 su 10

That’s Amore è una deliziosa commedia musicale scritta e diretta da Marco Cavallaro che ne è attore protagonista insieme a Ramona Gargano e a Marco Della Vecchia.

Una coppia, a sipario chiuso quasi fosse un dialogo immaginario, si sta lasciando definitivamente: lei è ferma e decisa nell’intento, ma anche lui non sembra fare drammi e dignitosamente ricambia la stessa volontà. Si apre il sipario. I due si ritrovano perciò senza casa e vanno ad affittare, per uno strano incrocio del destino, lo stesso modestissimo appartamento. Apparentemente tutto cambia, ma sono loro con i loro stessi sogni e la rabbia di una giornata iniziata male, lui con i problemi di sonno e lei con la sua voglia di arrivare e diventare attrice. La situazione diventa esplosiva: oltre all’equivoco con l’affittuario, pare ci sia proprio un raggiro alle loro spalle, per cui entrambi si vedono costretti a passare un intero weekend insieme pur detestandosi.

Incontro con Ramona Gargano, fotografie di un’attrice sempre “in viaggio”

Ramona Gargano è una brava e bella attrice emergente. Viene dalla Calabria, terra aspra quanto generosa, e si sta facendo apprezzare, da qualche anno ormai, sui palcoscenici di tutta Italia. Minuta, bruna, sorridente, dotata di uno sguardo sempre attento, curioso e vivace, ci accoglie al termine di una replica dei vari spettacoli che la vedono protagonista nel suo tour teatrale, commentando insieme a noi alcuni scatti della sua vita artistica e professionale.

Ramona, dalla Calabria a Roma è stato il primo passo verso il teatro vissuto come professione. Ci racconti gli esordi e quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

Avevo 15 anni. Terzo liceo. La mia migliore amica frequentava il corso di teatro già da un anno e mi invitò a partecipare. Avevo il terrore di inserirmi in un gruppo già consolidato, avevo il terrore di salire su di un palcoscenico, da sola, davanti a tutti. Mi fecero salire sul palco per presentarmi, scaricai l’ansia torturandomi il lobo dell’ orecchio e riuscii a dire giusto tre parole. Poi mi assegnarono il primo personaggio, un piccolo ruolo nell’ “Antigone” di Sofocle. Alla fine di quell’anno ci fu il saggio. Salii sul palcoscenico del teatro comunale della mia città (Teatro Rendano, Cosenza) e davanti a me c’erano 1200 persone. Presi fiato e dissi la prima battuta. Avevo il cuore a mille. Non avevo mai provato una roba così forte. Quella scarica di adrenalina me la ricordo ancora. Da lì continuai il corso fino al diploma, mi furono assegnati ruoli “più importanti” e quel laboratorio di teatro divenne fondamentale per la mia vita, non riuscivo a farne a meno, veniva prima di tutto. Poi mi iscrissi all’università, ma dentro di me qualcosa mi diceva che dovevo fare un “salto” e che dovevo seguire quella strada, la mia. Nel 2010, presi la decisone di trasferirmi a Roma per studiare recitazione in accademia. Così feci, e con testa dura e sacrifici, dopo otto anni, posso dire di aver raggiunto già dei meravigliosi traguardi.