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Venezia76 – Concorso: “Il sindaco del Rione Sanità”, un film di Mario Martone, la recensione

Il sindaco del Rione Sanità (id, Italia, 2019) di Mario Martone con Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino

Sceneggiatura di Mario Martone e Ippolita Di Majo, tratto dalla commedia omonima di Eduardo De Filippo

Drammatico, 1h 58’, Nexo Digital

Voto: 6 su 10

Sulla scorta di una lavoro di regia svolto per il teatro sul testo di Eduardo De Filippo, Mario Martone trasferisce sul grande schermo Il sindaco del Rione Sanità, con ovvie modifiche di adeguamento al mezzo filmico ma senza tradire l’impostazione contemporanea che già aveva raccolto consensi sulle tavole del palcoscenico. L’operazione di trasposizione, da classico della tradizione teatrale italiana a riadattamento in chiave moderna a opera cinematografica, non è così scontato, e si percepiscono le difficoltà di Martone nel cercare di evitare le secche del teatro filmato, avendo mantenuto in gran parte l’integralità del testo e riconfermando l’intera squadra di interpreti (ad eccezione di Roberto De Francesco che subentra nel ruolo del dottore) già formati sul palco.

“Shining”, un film di Stanley Kubrick, la recensione

Shining (The Shining, Usa, 1980) di Stanley Kubrick con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Joe Turkel, Barry Nelson, Philip Stone, Anne Jackson, Tony Burton

Sceneggiatura di Stanley Kubrick, ispirata al romanzo “Una splendida festa di morte” di Stephen King

Horror, 1h 59′, Warner Bros Pictures/Nexo Digital, in sala solo il 31 ottobre e l’1 e 2 novembre 2017

Voto: 10 su 10

Una recensione di Shining del maestro Stanley Kubrick? Ovviamente no. La storia ha già parlato e di sicuro non sta aspettando il nostro inutile contributo. Questione di buon gusto, pur potendone dire tutto il bene possibile. Ma l’occasione della riproposta in sala che Nexo Digital ha organizzato per i giorni del lungo ponte d’Ognissanti era troppo ghiotta per rinunciare al piacere di avere il ghigno mefistofelico di Jack Nicholson in copertina. 

“Loving Vincent”, un film di Dorota Kobiela e Hugh Welchman, la recensione

Loving Vincent (id, GB/Polonia, 2016) di Dorota Kobiela e Hugh Welchman con Douglas Booth, Saoirse Ronan, Jerome Flynn, Robert Gulaczyk, Helen McCrory, Chris O’Dowd, John Sessions, Eleanor Tomlinson, Aidan Turner

Sceneggiatura di Dorota Kobiela, Hugh Welchman, Jacek von Dehnel

Animazione, 1h 35′, Nexo Digital/Adler Entertainment, solo il 16-17-18 ottobre 2017

Voto: 7½ su 10

L’infelice vita di Vincent van Gogh non è certo materia nuova per il cinema, in molti hanno portato il suo tormento sul grande schermo e, tra tutti, resta ancora oggi memorabile il fiammeggiante tributo che, nel 1956, gli dedicò Vincente Minnelli nel film Lust for Life (in Italia Brama di vivere), dove il pittore olandese era interpretato, in uno straordinario lavoro di mimesi recitativa, dal grande Kirk Douglas. Tanto geniale quanto incompreso, affetto da terribili turbe mentali e oppresso dal senso di colpa verso il fratello Theo che lo manteneva in cura, la breve esistenza di van Gogh terminò il 29 luglio del 1890 a 37 anni, in circostanze mai del tutto chiarite, a seguito di una ferita d’arma da fuoco al ventre, non si sa se autoinflitta. 

Il felliniano “Romeo e Giulietta” di Kenneth Branagh

ROMEO E GIULIETTA

Regia di Kenneth Branagh
Regia del film a cura di Rob Ashcroft
Con Derek Jacobi, Lily James, Richard Madden/Freddie Fox
In scena al Garrick Theatre di Londra e nei cinema il 29 e 30 novembre a cura di Nexo Digital

Voto: 8 su 10 (rappresentazione teatrale)
Voto: 8½ su 10 (Film)

Prima ancora di Moccia e dei suoi seguaci, intenti a spiegarci le dinamiche dell’amore adolescenziale, nella lontana Golden Age di Elisabetta d’Inghilterra c’è stato un autore che come nessun altro ha saputo descrivere lo sconvolgimento dell’animo tale da condurre a pensare che la separazione dall’oggetto del desiderio sia così insopportabile che la morte gli è preferibile. Sì, parliamo proprio di “Romeo e Giulietta”, il dramma dell’amore a prima vista. Cambiano i tempi, le tradizioni, gli stili di vita, ma il sentimento di smarrimento totale davanti alla persona amata non muta attraverso i secoli e forse è per questo che la tragedia dei due amanti di Verona è una delle più riadattate in contesto moderno o contemporaneo tra le opere del drammaturgo inglese. Una delle trasposizioni più riuscite è probabilmente “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrman del 1996. Ci riprova quest’anno Kenneth Branagh in un adattamento ricco e piacevolmente citazionistico di un’Italia anni ’50 di cui il resto del mondo sembra non averne mai abbastanza.

RomaFF9: “Soul Boys of the Western World” di George Hencken, sezione Gala

Soul Boys of the Western World – Spandau Ballet: il Film (Soul Boys of the Western World, GB, 2014) di George Hencken con Tony Hadley, Gary Kemp, Martin Kemp, John Keeble, Steve Norman

Documentario, 1h 42′, Nexo Digital, in sala il 21 e 22 ottobre 2014

Voto: 7 su 10

Per la serie “Ottanta nostalgia”, ecco il documentario sulla formazione, il successo, il declino e la resurrezione del gruppo musicale più amato dell’epoca, al pari dei Duran Duran. Soul Boys of the Western World è la storia degli Spandau Ballet, dall’infanzia alle prime prove fino all’apparizione all’interno dello show televisivo Twentieth Century Box nel maggio del 1980, dopo aver trovato il nome alla band da una scritta sul muro di un bagno pubblico a Berlino. Ragazzi della classe operaia londinese, figli di David Bowie e della controcultura punk, soul boys che avevano rifiutato il rock per l’elettronica e le camice svolazzanti, nel giro di poco tempo la produzione degli Spandau diventa delle più influenti ed entusiasmanti tra i club inglesi e non solo. Poi il successo planetario con True, i tour acclamati, lo stile di vita imitato, le notti selvagge e ancora un riscontro del pubblico incredibile, per una gloria durata dieci anni, fino alle prime delusioni e agli screzi creativi, a una dura battaglia legale per i diritti d’autore e, infine, alla riunione.

“A Hard Day’s Night”, The Beatles cinquant’anni dopo, ieri come oggi

A Hard Day’s Night (id, GB, 1964) di Richard Lester con John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Wilfrid Brambell, Norman Rossington, John Junkin, Victor Spinetti

Sceneggiatura di Alun Owen

Commedia, 1h 27′, Nexo, 9-10-11 giugno 2014

Voto: 8 su 10

Bastò l’esibizione all’Ed Sullivan Show per farli esplodere sulla scena americana. Dopo quella memorabile partecipazione televisiva, i Beatles iniziano a lavorare a un progetto cinematografico la cui uscita si sarebbe accompagnata a quella del loro ultimo album. Era il 1964. Era A Hard Day’s Night. Filmato, montato, mixato e stampato in soli quattro mesi, il film sarà destinato a un successo globale e rimane ancora oggi una pietra miliare della cultura contemporanea. A cinquant’anni dalla sua uscita, questo gioiello pop di Richard Lester ritorna in sala per soli tre giorni, in una imperdibile forma restaurata e rimasterizzata.

“L’esorcista” di William Friedkin torna in sala per il 40° anniversario dall’uscita

A 40 anni dall’uscita, il cinema torna ad essere… “POSSEDUTO”.

Il 19 giugno, esattamente 40 anni dopo l’uscita in sala del 1973, per un solo giorno nei cinema italiani la versione Director’s Cut del capolavoro del terrore diretto da William Friedkin, L’esorcista.

19 giugno 1973 – USA
Svenimenti, episodi d’isteria, panico, ambulanze. Queste le reazioni degli spettatori che escono con gli occhi sgranati dalle sale dopo aver assistito alla prima attesissima proiezione americana dell’ultimo film di William Friedkin. Hanno visto L’Esorcista, un titolo che segnerà la storia dell’horror e della paura tanto che i medici lo vieteranno sin da subito ai malati di cuore.

19 giugno 2013 – Italia
40 anni dopo L’Esorcista torna al cinema restaurato e digitalizzato nella versione Director’s Cut, con i suoi 11 minuti di scene terrificanti eliminate nell’edizione del 1973. Come reagiranno oggi gli spettatori?