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#arenaestiva: “Come ti divento bella”, un film di Abby Kohn e Marc Silverstein, la recensione

Come ti divento bella (I Feel Pretty, Usa, 2018) di Abby Kohn e Marc Silverstein con Amy Schumer, Michelle Williams, Tom Hopper, Rory Scovel, Emily Ratajkowski, Lauren Hutton, Naomi Campbell, Adrian Martinez

Sceneggiatura di Abby Kohn e Marc Silverstein

Commedia, 1h 50′, Universal Pictures/Lucky Red in associazione con 3 Marys, in uscita il 22 agosto 2018

Voto: 6 su 10

Sembra passato un secolo da Amore a prima svista (Shallow Hal), la commedia dei fratelli scorretti Peter e Bobby Farrelly che, senza nulla lasciare all’immaginazione, portarono alle estreme conseguenze lo stereotipo romantico della bellezza interiore che da sempre imperversa sugli schermi cinematografici e un po’ meno nella vita di tutti i giorni. Era il 2001 e il paffutello Jack Black, sotto ipnosi, si innamorava perdutamente di una splendida e sensibile ragazza che ai suoi occhi aveva le fattezze di Gwyneth Paltrow, ma che nella realtà null’altro era se non una goffissima cicciona. Le gag si sprecavano, la tenerezza anche, ma il messaggio era chiaro: bisogna andare oltre l’aspetto fisico per poter apprezzare una persona.

“La stanza delle meraviglie – Wonderstruck”, un film di Todd Haynes, la recensione

La stanza delle meraviglie – Wonderstruck (Wonderstruck, Usa, 2017) di Todd Haynes con Oakes Fegley, Millicent Simmonds, Julianne Moore, Jaden Michael, Michelle Williams, Tom Noonan, Cory Michael Smith

Sceneggiatura di Brian Selznich dalla sua omonima graphic novel (ed. Mondadori)

Drammatico, 1h 57′, 01 Distribution, in uscita il 14 giugno 2018

Voto: 8½ su 10

La piccola Rose guarda attentamente suo padre che, come un fiume in piena, la rimprovera parlando velocemente. Lei cerca di capire quello che, con tanta veemenza, le sta dicendo e il suo sguardo, pur se fisso, sembra attraversare l’uomo, per perdersi in un orizzonte lontano, meta e riparo dei suoi pensieri più profondi. Pensieri che non può esprimere a voce perché Rose è sorda dalla nascita. Siamo nel 1927 e, nello sconforto del suo isolamento forzato, la ragazzina tenta una via di fuga, partendo alla volta di New York per cercare l’attrice Lillian Mayhew, di cui colleziona foto e con la quale, si scoprirà in seguito, ha un legame molto speciale. Il viaggio di Rose risulterà indispensabile affinché, a distanza di cinquant’anni, il giovanissimo Ben (Oakes Fegley), che a causa di un incidente ha perso l’udito, possa intraprendere il suo, lasciando la propria casa per rintracciare il padre che non ha mai conosciuto.

“Tutti i soldi del mondo”, un film di Ridley Scott, la recensione

Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World, Usa, 2017) di Ridley Scott con Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Whalberg, Charlie Plummer, Romain Duris, Timothy Hutton, Marco Leonardi, Giuseppe Bonifati, Andrew Buchan, Guglielmo Favilla, Olivia Magnani, Francesca Inaudi, Nicolas Vaporidis, Giulio Base

Sceneggiatura di David Scarpa, dal romanzo omonimo di John Pearson (ed. HarperCollins Italia)

Drammatico, 2h 13′, Lucky Red, in uscita il 4 gennaio 2018

Voto: 5 su 10

È penoso doverlo ammettere, ma se Tutti i soldi del mondo, l’ultimo film di Ridley Scott sul rapimento di Paul Getty jr, verrà ricordato nel tempo, sarà solo per la scelta di regista e produzione di eliminare Kevin Spacey dalla lavorazione finale, a riprese ultimate e a poche settimane dall’uscita ufficiale, e di sostituirlo con il veterano Christopher Plummer, costretto agli straordinari pur di riuscire nell’impresa di rifare tutte le scene in sole due settimane. Una decisione senza precedenti nella storia del cinema, tanto ipocrita e odiosa quanto, forse, inevitabile, all’indomani delle martellanti accuse di molestie sessuali che hanno travolto il grande attore di American Beauty e che avrebbero potuto mettere in pericolo il riscontro di uno dei titoli più attesi della stagione. Proviamo a guardare il lato positivo di questa imbarazzante vicenda: almeno ci è stata risparmiata la visione di Spacey ricoperto da chili di ingrato make up nella parte dell’anziano magnate del petrolio, che in prima istanza negò ai rapitori la somma per il rilascio del nipote. Anzi, c’è da dire che la presenza sulfurea di Plummer nei panni del patriarca Getty è una delle poche cose che si salva in questo thriller fanta-biografico ad alto tasso di ridicolo involontario.

“The Greatest Showman”, un film di Michael Gracey, la recensione

The Greatest Showman (id, Usa, 2017) di Michael Gracey con Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson, Zendaya, Keala Settle, Paul Sparks, Skylar Dunn, Ellis Rubin

Sceneggiatura di Jenny Bicks, Bill Condon

Musical, 1h 45′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 25 dicembre 2017

Voto: 6 su 10

Non è la prima volta che il cinema statunitense riflette sulla scalata al successo imprenditoriale del proprio paese attraverso le gesta di un personaggio simbolo di tale ascesa. La storia di P.T. Barnum rivela molto dell’anima americana, da sempre combattuta tra la sete di spettacolarizzare l’orrore e il bisogno di ossequiare il puritanesimo. Una suggestione molto interessante, già più volte esplorata da registi come Tod Browning e David Lynch, e affrontata per altre vie, e con l’arma dell’horror, dalla televisione. In The Greatest Showman, l’esordiente Michael Gracey, su una sceneggiatura di Jenny Bicks riscritta da Bill Condon, prende tutti gli aspetti più superficiali del padre dello spettacolo moderno, per farne una sorta di eroe interclassista ante-litteram, attorno al quale erigere il più rassicurante ed edificante film per famiglie.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Manchester by the Sea”, un film di Kenneth Lonergan

Manchester by the Sea (id, Usa, 2016) di Kenneth Lonergan con Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams, Kyle Chandler, Gratchen Mol, Matthew Broderick, Kara Hayward, Heather Burns, Josh Hamilton

Sceneggiatura di Kenneth Lonergan

Drammatico, 2h 16’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 1° dicembre 2016

Voto: 6½ su 10

Drammone luttuoso, già apprezzato al Sundance Film Festival e, con buone probabilità, in profumo di Oscar, specie per quel che riguarda il suo attore principale, un Casey Affleck nell’interpretazione della vita. È Manchester by the Sea, scritto e diretto da quel Kenneth Lonergan che, nel 1999, si rese artefice del caso cinematografico dell’anno, l’indipendente Conta su di me, e che come sceneggiatore ha firmato copioni di successo come Terapia e pallottole e Gangs of New York.

“Suite Francese”, polpettone accademico dal romanzo della Némirovsky

Suite Francese (Suite Française, 2014, Francia/GB/Belgio) di Saul Dibb con Michelle Williams, Matthias Schoenaerts, Kristin Scott Thomas, Ruth Wilson, Sam Riley, Margot Robbie, Lambert Wilson, Tom Schilling, Eileen Atkins, Deborah Findlay

Sceneggiatura di Saul Dibb e Matt Charman, dal romanzo omonimo di Irène Némirovsky (ed. Adelphi)

Drammatico, 1h 47′, Videa, in uscita il 12 marzo 2015

Voto: 6 su 10

L’avventurosa vicenda che sta dietro alla pubblicazione, nel 2004, del romanzo Suite Francese di Irène Némirovsky è talmente bella e tragica che meriterebbe un film a parte. La figlia della scrittrice, Denise Epstein, ebbe in custodia i quaderni dalla madre poco prima di venire deportata e uccisa ad Auschwitz del 1942; convinta che si trattasse dei diari della donna, non li lesse fino agli anni ’90, cioè quando capì che in quelle pagine vi erano le prime due parti di un romanzo strutturato in cinque tempi. Tempesta in giugno e Dolce sono i titoli delle due novelle che compongono il romanzo rimasto incompiuto, e che divenne subito un fenomeno editoriale internazionale. La Epstein è morta nell’aprile 2013, poco prima che la produzione della versione cinematografica di Suite Francese iniziasse.

“Blue Valentine” non è un film da vedere a San Valentino

Blue Valentine (id, Usa, 2010) di Derek Cianfrance con Michelle Williams, Ryan Gosling, Mike Vogel, John Doman, Ben Shekman.

Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Joey Curtis e Cami Delavigne

Drammatico, 1h 54′, in uscita il 14 febbraio 2013

Voto: 6½ su 10

In ogni storia d’amore c’è una lei, la nostra si chiama Cindy, poi c’è anche un lui, si chiama Dean. Si incontrano per caso in un ospizio e lui comincia a corteggiarla, la vuole, senza sapere perché, dal primo momento è consapevole che lei sia tutto ciò che desidera. Lei si lascia sedurre e conquistare dal romanticismo e dal cuore buono di questo giovanotto semplice ma con tanti talenti. Magari non ha finito il liceo, ma per lei farebbe qualunque cosa, anche accollarsi una figlia che forse non è sua.