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“Un autunno di fuoco” di Eric Coble, uno spettacolo di Marcello Cotugno, la recensione

La Contrada – Teatro Stabile di Trieste

UN AUTUNNO DI FUOCO
da “The velocity of autumn” di Eric Coble

con Milena Vukotic e Maximilian Nisi
scene Luigi Ferrigno
costumi Andrea Stanisci
luci Bruno Guastini
aiuto regia Martina Gargiulo
assistente scenografo Sara Palmieri
musiche a cura di Marcello Cotugno
regia di Marcello Cotugno

In scena al Teatro Ghione di Roma fino al 25 novembre 2018

Voto: 7½ su 10

Di Un autunno di fuoco, una raffinata commedia crepuscolare dell’angloamericano Eric Coble, resta addosso la dimensione intima restituita dalla recitazione splendidamente misurata di Milena Vukotic. La piccola grande signora delle scene italiane interpreta Alexandra, un’anziana possidente di un’appartamento newyorkese, con vista su un meraviglioso albero dalle fronde ambrate; vedova ormai da anni e con una folla di avvoltoi a darle fiato sul collo, la signora si è barricata in casa con una serie di bombe molotov e la minaccia di farsi esplodere se ancora qualcuno tentasse di buttarla fuori dal nido in cui ha vissuto per ben 45 anni. Un estremo tentativo di allontanarla dal suo microcosmo le arriva dal figlio minore Christopher (Maximilian Nisi), redivivio dopo quasi due decenni di assenza: piombatole in soggiorno direttamente dalla finestra, il ragazzo ce la metterà tutta per far cambiare idea alla madre, intavolando con lei una strana guerra di ricordi, recriminazioni e scelte condivise. Lo scontro si trasformerà ben presto in un incontro di libertà.

“Shakespeare è un amico dal potere terapeutico”, incontro con Maximilian Nisi

Attore di teatro, cinema e televisione, a breve nuovamente sul palco con un recital dedicato al grande drammaturgo inglese dell’Amleto e Romeo e Giulietta, abbiamo incontrato Maximilian Nisi, che ci ha spiegato la sua idea di teatro.

Il prossimo 4 febbraio sarai al teatro Arciliuto di Roma con “Shakespeare amore mio”. Ci dici qualcosa dello spettacolo?

Questa è la quinta volta volta che mi chiedono di fare il mio tributo a William Shakespeare a Roma. È un mio recital nato nel 2014 per celebrare i 450 anni dalla nascita di colui che reputo il più grande drammaturgo di tutti i tempi. È uno spettacolo che abbiamo portato a Torino, Vicenza, La Spezia, Savona e che presto debutterà anche a Milano. È una grande soddisfazione vedere l’entusiasmo che lo accompagna; in verità non ne sono stupito: il grande Bardo scavalca i secoli e, sapientemente, continua a mietere vittime. Il suo verbo è immenso, necessario ed eterno, non potrebbe essere altrimenti. 

“Fiore di cactus” di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy, uno spettacolo di Piccoli e Genovese, la recensione

FIORE DI CACTUS
di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy

con Benedicta Boccoli, Maximilian Nisi
e con Anna Zago, Piergiorgio Piccoli / Daniele Berardi, Thierry Di Vietri, Matteo Zandonà, Anna Farinello, Ilaria Pravato, Federico Farsura
musiche a cura di Stefano De Meo
scenografia Adriano Pernigotti
realizzazione scene Palcobase
luci e fonica Samuel Donà
costumi Rosita Longhin
service tecnico Claudio Scuccato – Sia Idee
assistente alla regia Federica Bassi
produzione Teatro de Gli Incamminati
compagnia THEAMA TEATRO
regia Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese

dal 4 al 22 ottobre 2017 al Teatro della Cometa di Roma

Voto: 6 su 10

Il grande Nanni Loy diceva che era molto più difficile far ridere che piangere, come dargli torto: la commozione è la risposta della nostra sensibilità a una forte emozione, sia essa positiva o negativa, ma la risata è una reazione nervosa, che interpella il pensiero prima di esplodere. I meccanismi che sottendono a essa sono assai perigliosi e inestricabili, ma quando il momento comico trova la sua giusta costruzione, lei scatta senza pensarci troppo.