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“Rugantino” di Garinei e Giovannini, uno spettacolo di Pietro Garinei, la recensione

RUGANTINO

Commedia musicale di Garinei e Giovannini

Scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa

Collaborazione artistica di Luigi Magni

Musiche del Maestro Armando Trovajoli

con Michele la Ginestra, Serena Autieri, Edy Angelillo e Massimo Wertmuller

Scene e Costumi originali di Giulio Coltellacci

Regia di Pietro Garinei

In scena al Teatro Sistina di Roma dal 10 al 27 marzo 2022

Voto: 8 su 10

Nuovo Teatro Sistina, vecchi successi. Risultato garantito! Potremmo riassumere così la visione della direzione artistica di Massimo Romeo Piparo del Teatro Sistina di Roma che, sopravvissuto alle enormi difficoltà legate alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, si presenta al pubblico romano in una veste rinnovata.

Ma se in platea troviamo nuove e più comode poltrone (nei colori identiche a quelle storiche del teatro), sul palco ritroviamo “la Storia”: Rugantino, uno spettacolo che da 60 anni fa la fortuna di questo teatro e la gioia dei romani.

“Che vuoi che sia”, un film di Edoardo Leo, la recensione

Che vuoi che sia (Italia, 2016) di Edoardo Leo con Edoardo Leo, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Marina Massironi, Bebo Storti, Massimo Wertmuller

Sceneggiatura di Edoardo Leo, Alessandro Aronadio, Marco Bonini, Renato Sannio

Commedia, 1h 45’, Warner Bros. Pictures, in uscita il 9 novembre 2016

Voto: 4 su 10

Il quarto film da regista di Edoardo Leo è l’esempio pratico e tangibile di come le ambizioni di un nostro giovane e promettente autore, tra i più amati del cinema italiano contemporaneo, possano soccombere difronte ai paletti imposti dalla commissione produttiva. Insomma, Che vuoi che sia vorrebbe essere una commedia di costume su cui riflettere a fondo ma, nei fatti, è solo uno strano ibrido in cui convivono malamente i toni amari e gli elementi più corrivi del genere “sotto la cintura” che tanto stanno a cuore alle operazioni del brand Lucisano.

“L’ultima ruota del carro”, la commedia all’italiana di un uomo qualunque

L’ultima ruota del carro (Italia, 2013) di Giovanni Veronesi, con Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani, Frandesca d’Aloja, Dalila Di Lazzaro, Maurizio Battista, Elena Di Cioccio, Anna Ferruzzo, Massimo Wertmuller, Francesca Antonelli, Matilda Anna Ingrid Lutz

Sceneggiatura di Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Filippo Bologna, Ernesto Fioretti

Commedia, 1h 54′, Warner Bros Pictures Italia, in uscita il 14 novembre 2013

Voto: 6½ su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – Fuori Concorso

Anche Giovanni Veronesi si misura con la commedia all’italiana, quella gloriosa dei vari Scola, Risi e Monicelli e non quella anestetizzata, tutta manuali d’amore e panettoni a cui da tempo il regista toscano ci aveva abituati. Il risultato è probabilmente il suo miglior film ad oggi, ma nulla che si discosti da una sicura medietà. Per dirla fuori dai denti: il cinema italiano fa sempre lo stesso film. Prendi l’oggetto della narrazione e raccontalo dall’infanzia fino a oggi, in un percorso nostalgico che ripercorra almeno cinquant’anni di storia nazionale, tra lacrime e sorrisi. L’ha fatto Virzi (La prima cosa bella), l’ha da poco riproposto Luchetti (Anni felici).

“In nome della madre”: Erri De Luca per voce di Ferruzzo e Wertmuller

titolo: IN NOME DELLA MADRE
di ERRI DE LUCA
con MASSIMO WERTMÜLLER e ANNA FERRUZZO
musiche originali dal vivo di Domenico Ascione
riduzione a cura di Anna Ferruzzo

Voto: 7 su 10

Peccato fosse un reading, quello inscenato presso il Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, con protagonisti Anna Ferruzzo e Massimiliano Wertmuller. “In nome della madre” di Erri De Luca, ha avuto già svariate riduzioni per la scena, ma questa, ad opera della stessa Ferruzzo, ha saputo condensare drammaturgicamente l’opera in buoni ed efficaci passaggi, offrendo una sintesi giusta ed evocativa della natività di Gesù. Nonostante il limite della lettura (la memoria del testo, per un attore, è un passaggio faticoso ma fondamentale a garantirgli l’immedesimazione nel ruolo) il testo arriva alla platea con semplicità e delicatezza, grazie proprio alla recitazione misurata e raffinata dei due interpreti. Molto apprezzato anche l’accompagnamento musicale dal vivo a opera di Domenico Ascione. Visti i buoni propositi auguriamo a questo titolo di diventare presto un vero e proprio spettacolo, prodotto, diretto e distribuito: gli attori sono bravi, il contenuto/testo c’è, il resto sarà tutto in discesa, basterà davvero poco.

Andrea Ozza