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“Una donna fantastica”, un film di Sebastián Lelio, la recensione

Una donna fantastica (Una mujer fantastica, Cile/Usa/Germania/Spagna, 2017) di Sebastián Lelio con Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco, Aline Kuppenheim, Nicolas Saavedra, Amparo Noguera, Alejandro Goic, Antonia Zegers

Sceneggiatura di Sebastián Lelio, Gonzalo Maza

Drammatico, 1h 44′, Lucky Red, in uscita il 19 ottobre 2017

Voto: 6 su 10

Il regista cileno Sebastián Lelio sembra non poter fare a meno di raccontare il bisogno di voce della donna di oggi. La sua è un urgenza che, mai come in questi giorni di scandalo, trova un favore necessario e una spinta a non mollare mai la presa. Nel 2013 ci raccontò, pur senza convincere, le scorribande sentimentali della non più giovane Gloria, nell’omonimo film che fruttò alla sua superba protagonista Paulina Garcia l’Orso d’Oro al Festival di Berlino; ora, con Una donna fantastica, è la volta di un altro personaggio difficile da dimenticare, la cui vicenda personale dovrebbe far riflettere sullo stato dell’accettazione di un’identità che va oltre il genere nella società contemporanea.

“NO”, eccelso connubio di forma e contenuto

NO – I GIORNI DELL’ARCOBALENO” (“NO”, Cile,Francia,Usa 2012) di Pablo Larraìn, con Gael Garcìa Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegerz, Luis Gnecco, Marcial Tagle

Sceneggiatura: Pedro Peirano

Drammatico/Storico, BoleroFilm distribuzione, in uscita nelle sale il 9 maggio 2013

Voto: 8½ su 10

Il formato di questo splendido film non poteva essere altri che il 4:3. E così la sua definizione, quella del videotape analogico. Nei primi minuti di visione si ha l’impressione di trovarsi di fronte all’ennesimo filmetto che “omaggia” il manifesto Dogma o, peggio, a un trito e ritrito mockumentary. Nell’epoca della perfezione digitale, l’essere catapultati indietro in quella risoluzione a linee interallacciate (che sul grande schermo denuncia davvero tutti i suoi limiti) infastidisce non poco. Fin quando però non si inizia a intuire il machiavellico gioco architettato dal regista Pablo Larraìn