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RomaFF12 – Selezione Ufficiale: “The Only Living Boy in New York”, un film di Marc Webb, la recensione

The Only Living Boy in New York (id, Usa, 2017) di Marc Webb con Callum Turner, Jeff Bridges, Kate Beckinsale, Pierce Brosnan, Cynthia Nixon, Kiersey Clemons, Tate Donovan, Wallace Shawn, Debi Mazar

Sceneggiatura di Allan Loeb

Commedia, 1h 28′

Voto: 5½ su 10

Bisogna ammettere che si prova una certa riluttanza verso film come The Only Living Boy in New York, e non perché l’ultimo lavoro di Marc Webb (500 giorni insieme) sia realizzato male, tutt’altro. Però è decisamente frustrante assistere all’ennesima formula della commedia intellettuale newyorkese i cui personaggi sembrano struggersi di insicurezze grevemente borghesi dall’alto della loro agiatezza. Ancora una volta, lo spettacolo che ci viene proposto vive tra le strade di un’abbagliante Manhattan dai colori autunnali, teatro delle idiosincrasie da soap opera di un manipolo di artistoidi, o sedicenti tali o che ambirebbero tanto a esserlo, incapaci di comportamenti umanamente accettabili.

RomaFF9: “Stonehearst Asylum” di Brad Anderson, sezione Mondo Genere

Stonehearst Asylum (id, Usa, 2014) di Brad Anderson con Jim Sturgess, Ben Kingsley, Kate Beckinsale, Michael Caine, David Thewlis, Brendan Gleeson, Sophie Kennedy Clark, Jason Flemyng, Sinéad Cusack

Sceneggiatura di Joseph Gangemi, dal racconto “Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma” di Edgar Allan Poe

Horror, 1h 49′

Voto: 7 su 10

Non è un caso che a dirigere questa libera – liberissima – trasposizione di un racconto di Edgard Allan Poe (“Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma”) ci sia quel Brad Anderson che già in passato aveva avuto modo di dare il proprio contributo al cinema manicomiale con titoli quali Session 9 e L’uomo senza sonno. Stonehearst Asylum si inserisce a pieno titolo nella categoria e sfrutta al meglio la matrice letteraria per una efficacissima incursione nel cinema di genere vecchio stampo, quello che univa il misfatto inquietante al romance trascinante, per poi sfociare nel gran ribaltone finale che possa soddisfare una platea popolare affamata di rivelazioni e continue sorprese.