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“Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, uno spettacolo di Andrei Konchalovsky, la recensione

SCENE DA UN MATRIMONIO

di Ingmar Bergman

con Julia Vysotskaya e Federico Vanni

Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, luci Gigi Saccomandi, video Mariano Soria, foto Marco Ghidelli

Regia di Andrei Konchalovsky

Una produzione Teatro Stabile di Napoli

In scena al Teatro Eliseo di Roma dal 5 al 17 novembre

Voto: 6 su 10

Nel 1973, il grande regista svedese Ingmar Bergman regalava alle sale cinematografiche una versione condensata, di 167 minuti, del suo sceneggiato televisivo in sei puntate Scene da un matrimonio, trasmesso in Italia dalla Rai. Il film era una drammatica analisi di coppia nel corso di circa un decennio, in cui le ispirazioni private si ritrovavano imprigionate tra le mura di un matrimonio stagnante e velato di ipocrisie. I protagonisti erano Johan, un professore universitario indolente e vigliacco, e sua moglie Marianne, impiegata in uno studio legale, passiva aggressiva e incapace di essere accomodante verso un marito che la tradisce. I due si lasceranno e ritroveranno varie volte, senza mai distaccarsi del tutto.

“Love”, più i Roses che Bergman ma il grottesco coniugale si gusta

Ass. Cult. Progetto Goldstein – CK Teatro
LOVE
L’amore ai tempi della ragione permanente
Omaggio a Ingmar Bergman
di Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio  Morgan
regia Leonardo Ferrari Carissimi
con Marco Cocci,  Anna Favella, Chiara Mancuso, Gabriele Paolocà
musiche originali The Niro
scene e costumi Alessandra Muschella
luci e fonica Marco  Scattolini,
grafica  Martin Emanuel Palma

In scena al Teatro dell’Orologio di Roma fino al 15 maggio

Voto: 6½ su 10

Diciamo che la citazione iniziale direttamente dall’horror demoniaco-coniugale Rosemary’s Baby di Roman Polanski ha ben poco a che vedere con Ingmar Bergman. Diciamo pure che il testo stesso, i suoi concetti e i relativi sviluppi, si possono solo pretestuosamente accostare alle vertiginose profondità psicologiche che il grande regista svedese ha indagato nella sua produzione cinematografica. Il modello dichiarato dell’omaggio di Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan è Scene da un matrimonio, ma potrebbe essere tranquillamente La guerra dei Roses o American Beauty. Al netto di questa apprezzabile seppur labile ispirazione, c’è un grottesco coniugale con implicazioni di classe su più fronti che, a ben vedere, riporta alla mente quei bei drammoni sudisti della mamma.