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Venezia76 – Concorso: “The Painted Bird”, un film di Václav Marhoul, la recensione

The Painted Bird (Nabarvené ptáče, Repubblica Ceca, Ucraina, Slovacchia, 2019) di Václav Marhoul con Petr Kotlár, Udo Kier, Lech Dyblik, Jitka Čvančarová, Stellan Skarsgård, Harvey Keitel, Julian Sands, Barry Pepper, Aleksey Kravchenko

Sceneggiatura di Václav Marhoul, tratto dal romanzo del 1965 di Jerzy Kosiński L’uccello dipinto.

Drammatico, 2h 49’

Voto: 4 su 10

Un film come The Painted Bird ci riporta all’annosa discussione su quando e quanto sia lecito mostrare attraverso il mezzo cinematografico. Esiste un pudore della visione, oppure l’argomento trattato giustifica sempre e comunque le modalità di rappresentazione? Tale questione si fa delicatissima quando si ha a che fare con una storia sull’Olocausto: il film, infatti, è tratto dal romanzo omonimo, e forse autobiografico, in cui Jerzy Kosiński – autore del celebre Oltre il giardino,  morto suicida nel 1991 a 58 anni – tracciava lo sconvolgente percorso di crescita di un bambino ebreo nell’Europa dell’Est, sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Il libro, già all’epoca della sua pubblicazione, non mancò di provocare enormi polemiche a causa della sua crudezza, e il regista ceco Václav Marhoul si adegua, confezionando un lungo (quasi tre ore) e brutale racconto di formazione al male.

Youth – La giovinezza”, Sorrentino e il talento che diventa esibizionismo

Youth – La giovinezza (Youth, Svizzera/Francia/GB/Italia, 2015) di Paolo Sorrentino con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda, Paul Dano, Madalina Ghenea, Ed Stoppard, Mark Kozelek, Robert Seethaler, Alex MacQueen, Sonia Gessner, Luna Mijovic

Sceneggiatura di Paolo Sorrentino

Drammatico, 1h 58′, Medusa, in uscita il 20 maggio 2015

Voto: 6 su 10

Da un grande talento derivano grandi responsabilità. Dovrebbe saperlo bene Paolo Sorrentino, uno dei nostri migliori animali da regia, che reduce dall’Oscar vinto per La grande bellezza, era attesissimo con questa sua seconda opera girata in lingua inglese, dopo il modesto This must be the place con Sean Penn. Questa volta ha potuto fregiarsi di interpreti sublimi quali Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda, e di un altrove geografico (le Alpi svizzere) in assoluta controtendenza con la fauna gozzovigliante del film che gli ha meritato il plauso internazionale. Eppure Youth – La giovinezza è un film assai deludente, perché profondamente vacuo e pretenzioso.

“Grand Budapest Hotel”, una giostra di stile che rasenta l’esercizio

Grand Budapest Hotel (id, Usa, 2013) di Wes Anderson con Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Owen Wilson, Willem Defoe, Jason Schwartzman, Edward Norton, Mathieu Amalric, Lèa Seydoux, Jude Law, Bill Murray, F. Murray Abraham, Jeff Goldblum, Tom Wilkinson, Giselda Volodi, Bob Balaban

Sceneggiatura di Wes Anderson e Hugo Guinness, dai racconti di Stefan Zweig

Commedia, 1h 40′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 10 aprile 2014

Voto: 6 su 10

Sette anni fa, per caso, il regista statunitense Wes Anderson, pupillo della giovane critica cinematografica e candide del mezzo in senso elegantemente infantile, venne a conoscenza della narrativa di Stefan Zweig, lo scrittore austriaco più umanista, limpido e pacifista delle prime decadi del Novecento. Due universi affini che convergeranno naturalmente in Grand Budapest Hotel, sorta di intrigo internazionale ispirato da L’impazienza del cuore e Estasi di libertà, oltre che al grande cinema europeo dei maestri come Lubitsch, Ophuls e Wilder (ma l’elenco potrebbe essere ancora più lungo).