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#arenaestiva: “Don’t Worry”, un film di Gus Van Sant, la recensione

Don’t Worry (Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot, Usa, 2018) di Gus Van Sant con Joaquin Phoenix, Jonah Hill, Rooney Mara, Jack Black, Beth Ditto, Olivia Hamilton, Udo Kier, Kim Gordon, Heather Matarazzo

Sceneggiatura di Gus Van Sant, dalla biografia Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot di John Callahan

Biografico, 1h 53′, Adler Entertainment, in uscita il 29 agosto 2018

Voto: 6 su 10

Il progetto su un film biografico sulla figura del vignettista satirico John Callahan, scomparso nel 2010, risale ad oltre vent’anni fa: fu Robin Williams a interessarsi per primo alla vita difficile ma, per molti aspetti, gioiosa del celebre cartoonist del New Yorker, tanto da acquistarne i diritti dell’autobiografia per poterlo interpretare in prima persona. Già all’epoca il regista designato a prendere in mano le redini del progetto era Gus Van Sant, reduce dal successo di Will Hunting – con cui proprio Williams ottenne in suo primo, sospiratissimo e applauditissimo Oscar – ma, per vari motivi, ne se ne riuscì mai a fare nulla, fino alla tragica morte del grande Robin. Fu allora che Van Sant capì che portare sullo schermo la vita di un alcolista non era la mossa giusta, ma che la cosa migliore sarebbe stata raccontare il percorso di recupero di Callahan nel periodo che seguì al terribile incidente stradale che lo paralizzò su una sedia a rotelle. 

“La foresta dei sogni”, fragile Van Sant abbandonato nel mare dei suicidi

 La foresta dei sogni (The Sea of Trees, Usa, 2015) di Gus Van Sant con Matthew McConaughey, Ken Watanabe, Naomi Watts, Jordan Gavaris, Katie Aselton

Sceneggiatura di Chris Sparling

Drammatico, 1h 50′, Lucky Red, in uscita il 28 aprile 2016

Voto: 6½ su 10

Esistono due anime registiche per Gus Van Sant: c’è l’autore scabro, secco, raggelante e infinitamente interessante di opere come Belli e dannati, Last Days e Elephant, e c’è il mestierante dalle emozioni facili e ben narrate per film di grande successo come Will Hunting e Scoprendo Forrester. L’ultimo film del regista americano, La foresta dei sogni (deprimente titolo italiano per l’originale The Sea of Trees), già male accolto a Cannes 2015, appartiene purtroppo alla seconda categoria, quella più convenzionale e patinata, ma in alcun modo disprezzabile a priori.

“The Canyons”, Schrader dirige la Lohan in una inerte satira d’ambiente da Easton Ellis

The Canyons (id, Usa, 2012) di Paul Schrader, con Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Gerard Funk, Tenille Houston, Amanda Brooks, Gus Van Sant

Sceneggiatura di Bret Easton Ellis

Drammatico, 1h 39′, Adler Entertainment, in uscita il 14 novembre 2013

Voto: 4½ su 10

Presentato come evento speciale fuori concorso alla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, dove il regista Paul Schrader era presidente della sezione Orizzonti, questo The Canyons ha potuto beneficiare (o pagare, dipende dai punti di vista) di una vetrina di sicuro richiamo. Che fosse la classica opera maledetta era chiaro sin dai tempi della lavorazione: girato in maniera completamente indipendente, con tanto di raccolta fondi su internet a sostegno del progetto, dominato dalle bizze della sua presunta star, una disfatta Lindsay Lohan in veste anche di produttrice, e basato su un soggetto del maledettissimo Bret Easton Ellis, l’autore di Al di là di ogni limite e American Psycho, che dal cinema non ha mai ottenuto un buon servigio. Terribili avvisaglie, risultati fedeli a cotante premesse.

“Promised Land”, Van Sant e il cinema civile, nobile e senza grinta

Promised Land (id, Usa, 2012) di Gus Van Sant con Matt Damon, John Krasinski, Frances McDormand, Rosemarie DeWitt, Hal Holbrook

Sceneggiatura di Matt Damon e John Krasinski, da un soggetto di Dave Eggers

Drammatico, 1h 46, BiM Distribuzione, in uscita il 14 febbraio 2013

Voto 6½ su 10

Segnalato con una menzione speciale della giuria al 63° Festival di Berlino, nonostante i magri consensi ottenuti in patria, l’ultimo film di Gus Van Sant tenta la carta della denuncia, muovendo da una sceneggiatura scritta dai due interpreti centrali, John Krasinski e Matt Damon. Nobili intenti e, come spesso accade, timidi risultati.