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Venezia76 – Concorso: “Wasp Network”, un film di Olivier Assayas, la recensione

Wasp Network (id, Brasile/Francia/Spagna/Belgio, 2019) di Olivier Assayas con Penélope Cruz, Edgar Ramírez, Gael García Bernal, Wagner Moura, Ana de Armas, Leonardo Sbaraglia, Harlys Becerra

Sceneggiatura di Olivier Assayas, dal romanzo “Os últimos soldados da Guerra Fría” di Fernando Morais

Drammatico, 2h 03’, BiM

Voto: 6 su 10

Regista sempre in bilico tra i generi e le nazioni, il francese Olivier Assayas abbandona l’ironia brillante dell’ultimo Double Vies ed entra in territorio cospirativo con Wasp Network, storia vera a partire dal romanzo del brasiliano Fernando Morais “The last soldier of the Cold War”, ambientata tra Cuba e gli Stati Uniti dei primi anni Novanta. Nonostante l’impegno, l’interesse storico della vicenda raccontata e un solido gruppo di ben noti interpreti in campo, Assayas si conferma preferibile quando mette in moto la parte più divertita, ma non per questo meno complessa e profonda, della sua vena autoriale.

Venezia76 – Concorso: “Ema”, un film di Pablo Larraìn, la recensione

Ema (id, Cile, 2019) di Pablo Larraìn con Mariana Di Girolamo, Gael García Bernal, Santiago Cabrera, Giannina Fruttero, Catalina Saavedra, Eduardo Paxeco, Mariana Loyola

Sceneggiatura di Guillermo Calderón, Pablo Larraín, Alejandro Moreno

Drammatico, 1h 42’, Movies Inspired

Voto: 4 su 10

Funesto fu lo slittamento di produzione del secondo film americano di Larraìn, ora previsto per l’autunno, che ha dato modo al regista cileno di tornare nella madre patria, precisamente Valparaíso, per girare nel giro di sei settimane questo scombinato melodramma sessual-famigliare a ritmo di reggaeton. Era dai tempi del suo esordio con Fuga nel 2006 che Larraìn non tornava a raccontare una storia di finzione, dopo vari e acclamati tranche de vie storici e biografici in cui la verità passava sempre attraverso la lente deformante della politica. Dal suo ultimo film, il bellissimo Jackie, recupera l’idea di una donna ferita negli affetti e in procinto di iniziare una nuova vita da protagonista.

“NO”, eccelso connubio di forma e contenuto

NO – I GIORNI DELL’ARCOBALENO” (“NO”, Cile,Francia,Usa 2012) di Pablo Larraìn, con Gael Garcìa Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegerz, Luis Gnecco, Marcial Tagle

Sceneggiatura: Pedro Peirano

Drammatico/Storico, BoleroFilm distribuzione, in uscita nelle sale il 9 maggio 2013

Voto: 8½ su 10

Il formato di questo splendido film non poteva essere altri che il 4:3. E così la sua definizione, quella del videotape analogico. Nei primi minuti di visione si ha l’impressione di trovarsi di fronte all’ennesimo filmetto che “omaggia” il manifesto Dogma o, peggio, a un trito e ritrito mockumentary. Nell’epoca della perfezione digitale, l’essere catapultati indietro in quella risoluzione a linee interallacciate (che sul grande schermo denuncia davvero tutti i suoi limiti) infastidisce non poco. Fin quando però non si inizia a intuire il machiavellico gioco architettato dal regista Pablo Larraìn