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Venezia77 – Concorso: “Nomadland”, un film di Chloé Zhao, la recensione

Nomadland (id, Usa, 2020) di Chloé Zhao con Frances McDormand, David Strathairn, Linda May, Swankie, Bob Wells

Sceneggiatura di Chloé Zhao, dal libro “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” di Jessica Bruder (Edizioni Clichy)

Drammatico, 1h 48’, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 26 aprile 2021 e dal 29 aprile in VOD

Voto: 6 su 10

In una stagione cinematografica segnata indelebilmente dalla pandemia e dalla chiusura delle sale, Nomadland di Chloé Zhao ha rappresentato l’obiettivo principale dal quale ripartire: forte di una eco importante, iniziata ben prima del Leone d’Oro vinto alla 77a Mostra del Cinema di Venezia, dove  era in assoluto il titolo più atteso, il film ha terminato la sua cavalcata verso la gloria durante la notte degli Oscar più morigerata che storia ricordi, con il riconoscimento alla regia, all’attrice protagonista (una McDormand a quota 3 statuette) e al film stesso. Restrizioni permettendo, l’opera dell’autrice cino-americana è riuscita a conquistarsi il buio della sala, ma con distribuzione on demand in contemporanea, come fiore all’occhiello dell’ormai lanciatissimo bouquet Disney.

Venezia74: “Three Billboards outside Ebbing, Missouri”, un film di Martin McDonagh, la recensione

Three Billboards outside Ebbing, Missouri (id, GB/Usa, 2017) di Martin McDonagh con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, Lucas Hedges, Željko Ivanek, Caleb Landry Jones, Clarke Peters, Samara Weaving, John Hawkes, Peter Dinklage

Sceneggiatura di Martin McDonagh

Drammatico, 2h 01′, 20th Century Fox

Voto: 8½ su 10

Non c’è pace per una madre in cerca di giustizia nel terzo film di Martin McDonagh, autore inglese già apprezzato in patria per una serie di importanti testi teatrali, nonchè regista di un cortometraggio Premio Oscar (Six Shooter, 2005) e di due opere per il cinema che hanno saputo distinguersi nel panorama di genere (In Bruges, 2008, e 7 Psicopatici, 2012). Ma è con Three Billboards outside Ebbing, Missouri, che firma il suo lavoro migliore, quello in cui conferma la piena maturità artistica, sia da un punto di vista di estetica che di poetica cinematografica.

“Ave, Cesare!”, i Coen per un divertissement senza grande spessore

Ave, Cesare! (Hail, Caesar!, Usa, 2016) di Joel Coen e Ethan Coen con Josh Brolin, George Clooney, Tilda Swinton, Scarlett Johansson, Channing Tatum, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Frances McDormand, Veronica Osorio, Michael Gambon, Christophe Lambert, Clancy Brown, Alison Pill

Sceneggiatura di Joel Coen e Ethan Coen

Commedia, 1h 46′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 10 marzo 2016

Voto: 6 su 10

I Coen e la vecchia Hollywood. Poteva e doveva essere un appuntamento irrinunciabile e invece l’occasione è andata in qualche modo sprecata, e non se ne capiscono bene le ragioni. Sarà per ansia da accumulo o per voglia di stupire a tutti i costi il pubblico cinefilo, fatto sta che Ave, Cesare! è solo un divertissement senza grande spessore, ipertrofico negli omaggi e slegato nella narrazione.

Venezia71, le minirecensioni: “Il giovane favoloso”, “Senza nessuna pietà”, Olive Kitteridge”, “Fires on the Plain”

Il giovane favoloso – Italia, 2014 di Mario Martone, con Elio Germano, Michele Riondino, Isabella Ragonese, Massimo Popolizio, Valerio Binasco, Anna Mouglalis, Iaia Forte – IN CONCORSO

Dall’infanzia all’adolescenza fino alla precoce celebrazione letteraria, l’amara vita di Giacomo Leopardi dal regista di Noi Credevamo. Lo interpreta Elio Germano in maniera eccezionale. Il biopic ha qualche problema nel tradurre la complessità del nostro intellettuale più grande e amato in un racconto che non ne tradisca lo spirito. Falle di scrittura che, però, scompaiono di fronte alla capacità di Martone di sublimare in immagini il momento dell’ispirazione poetica. Una chiusura perfetta e devastante. Un film che è un colpo al cuore per tutti gli umanisti. Voto: 8

“Promised Land”, Van Sant e il cinema civile, nobile e senza grinta

Promised Land (id, Usa, 2012) di Gus Van Sant con Matt Damon, John Krasinski, Frances McDormand, Rosemarie DeWitt, Hal Holbrook

Sceneggiatura di Matt Damon e John Krasinski, da un soggetto di Dave Eggers

Drammatico, 1h 46, BiM Distribuzione, in uscita il 14 febbraio 2013

Voto 6½ su 10

Segnalato con una menzione speciale della giuria al 63° Festival di Berlino, nonostante i magri consensi ottenuti in patria, l’ultimo film di Gus Van Sant tenta la carta della denuncia, muovendo da una sceneggiatura scritta dai due interpreti centrali, John Krasinski e Matt Damon. Nobili intenti e, come spesso accade, timidi risultati.