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“Misery” di William Goldman, uno spettacolo di Filippo Dini, la recensione

MISERY

di William Goldman, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King

con Arianna Scommegna, Filippo Dini, Carlo Orlando

Traduzione Francesco Bianchi, scene e costumi Laura Benzi, musiche Arturo Annecchino

assistente alla regia Carlo Orlando

Regia di Filippo Dini

Produzione di Fondazione Teatro Due, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino- Teatro Nazionale

In scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 19 novembre al 1 dicembre

Voto: 6 su 10

Per tutti gli amanti della recitazione sopra le righe, eccessiva, istericamente urlata e al limite dello scioglilingua virtuosistico, ecco Filippo Dini e soprattutto Arianna Scommegna in Misery, titolo divenuto ormai proverbiale della produzione letteraria del maestro dell’orrore Stephen King, proposto nell’adattamento teatrale che ne trasse lo sceneggiatore e romanziere William Goldman, già alle prese con la memorabile trasposizione cinematografica dell’opera, quel Misery non deve morire diretto nel 1990 dal regista di Harry ti presento Sally Rob Reiner e interpretato da una Kathy Bates in stato di grazia.

“Made in Italy”, un film di Luciano Ligabue, la recensione

Made in Italy (id, Italia, 2018) di Luciano Ligabue con Stefano Accorsi, Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dini, Alessia Giuliani, Gianluca Gobbi

Sceneggiatura di Luciano Ligabue

Drammatico, 1h 44′, Medusa, in uscita il 25 gennaio 2018

Voto: 4 su 10

Alla soglia dei suoi primi sessant’anni, Ligabue ritiene di essere ormai pronto per divulgare il suo personale Manifesto, quasi un testamento, in cui dispensare sermoni ed elargire saggezza. E così, a distanza di sedici anni dall’ultimo film Da zero a dieci, scrive e dirige Made in Italy, una sorta di guida pratica per raggiungere la felicità. Il progetto è, tuttavia, più articolato del previsto e nasce dal suo primo ed omonimo concept album, attraverso le cui tracce si racconta una storia che viene, poi, ulteriormente sviluppata sullo schermo.

“La guerra dei Roses” di Warren Adler, uno spettacolo di Filippo Dini, la recensione

Valerio Santoro per La Pirandelliana
in coproduzione con Goldenart Production
e Artisti Riuniti presenta

LA GUERRA DEI ROSES
di Warren Adler

traduzione Antonia Brancati e Enrico Luttmann
con Ambra Angiolini, Matteo Cremon, Massimo Cagnina ed Emanuela Guaiana
regia Filippo Dini
aiuto regia Carlo Orlando
scenografie Laura Benzi
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari
musiche Arturo Annecchino

In scena al Teatro Eliseo di Roma fino al 7 gennaio 2018

Voto: 8 su 10

Quando nel 1981 lo scrittore statunitense Warren Adler diede alle stampe il romanzo La guerra dei Roses, non poteva ancora immaginare che quella storia di un amore coniugale destinato alla catastrofe più totale sarebbe diventato uno dei manifesti più acidi e spietati dell’istituzione matrimoniale degli anni Ottanta, soprattutto dopo che Danny De Vito ne trasse una riduzione cinematografica, divenuta di culto e interpretata in maniera mirabile da Michael Douglas e Kathleen Turner nei panni dei coniugi Rose. Solo dopo il successo del film, l’autore decise di riprendere la sua creazione e di adattarla per il teatro, conscio delle potenzialità satiriche, ben oltre l’onirico, che sulle assi del palco avrebbero potuto trovare un loro definitivo compimento.

“Il segreto della vita – Rosalind Franklin” di Anna Ziegler, uno spettacolo di Filippo Dini, la recensione

Rosalind Franklin
IL SEGRETO DELLA VITA
di Anna Ziegler

con Asia Argento, Filippo Dini, Giulio Della Monica, Dario Iubatti, Alessandro Tedeschi, Paolo Zuccari
Scene Laura Benzi
Costumi Andrea Viotti
Luci Pasquale Mari
Musiche Arturo Annecchino
Ideazione e realizzazione video Claudio Cianfoni
Dramaturg Nicoletta Robello Bracciforti
Regia Filippo Dini
Produzione Teatro Eliseo

In scena al Teatro Eliseo di Roma fino al 16 aprile 2017

Voto: 7 su 10

C’era grande attesa per questo spettacolo diretto da Filippo Dini e incentrato sugli ultimi anni di vita della biofisica Rosalind Franklin, colei che, nel 1951, fotografò ai raggi X la struttura a doppia elica della molecola di DNA. L’aspetto che più incuriosiva di quest’operazione teatrale era legato alla presenza della sua interprete principale, Asia Argento, personalità artistica discussa ed eclettica che, per la prima volta, si sarebbe trovata a calcare il palcoscenico. In pochi avrebbero scommesso sulla prova dell’attrice romana, la cui reputazione recitativa è andata negli anni sempre più calando: dai tempi dei due David di Donatello vinti per Perdiamoci di vista (1993) e Compagna di viaggio (1996), infatti, la Argento ha inanellato al cinema quasi solamente performance fragili e poco riuscite, guadagnando però sempre più stima come regista (il suo ultimo film, Incompresa, è un piccolo gioiello da recuperare). E invece Asia stupisce tutti sotto le luci del teatro, fornendo un’interpretazione intensa, calibrata e profondamente sentita.

“Il discorso del re”: allestimento freddo ma eccelso

Titolo: Il discorso del re
Di: David Seidler
Regia: Luca Barbareschi
Con: Luca Barbareschi, Filippo Dini, Astrid Meloni, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Ruggero Cara, Mauro Santopietro, Giancarlo Previati.
Produzione: Casanova Multimedia

Voto: 8 su 10

“Il discorso del re”: basta scorrere i crediti di questo spettacolo (non a caso riportati integralmente in calce a questo articolo, con l’intento di omaggiare tutte le maestranze che vi hanno lavorato) per capire che ci troviamo di fronte a un prodotto perfetto, ineccepibile, uno spettacolo curato nei minimi particolari, almeno dal punto di vista tecnico.