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“Poli opposti”, si sogna la commedia classica ma è una sfocata fotocopia

Poli opposti (Italia, 2015) di Max Croci con Luca Argentero, Sarah Felberbaum, Riccardo Russo, Giampaolo Morelli, Grazia Schiavo, Elena Di Cioccio, Tommaso Ragno, Anna Safroncik, Stefano Fresi

Sceneggiatura di Gianluca Ansanelli, Tito Buffulini, Roberto Burchielli, Antonello De Leo, Mauro Graiani, Riccardo Irrera, Paolo Logli, Alessandro Pondi

Commedia, 1h 25′, 01 Distribution, in uscita l’8 ottobre 2015

Voto: 3 su 10

Quanto può essere triste una commedia, ci dicono, ispirata ai grandi classici americani di Hawks, Cukor e Wilder, ma che, in realtà, si riduce a scimmiottare alcuni temi di quel cinema senza avere alcun barlume di creatività? È Poli opposti dell’esordiente Max Croci, con alle spalle una lunga esperienza nei cortometraggi e nella pubblicità, e solo ora approdato al grande schermo con una sceneggiatura che definire impresentabile è un eufemismo.

“L’ultima ruota del carro”, la commedia all’italiana di un uomo qualunque

L’ultima ruota del carro (Italia, 2013) di Giovanni Veronesi, con Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Ubaldo Pantani, Frandesca d’Aloja, Dalila Di Lazzaro, Maurizio Battista, Elena Di Cioccio, Anna Ferruzzo, Massimo Wertmuller, Francesca Antonelli, Matilda Anna Ingrid Lutz

Sceneggiatura di Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Filippo Bologna, Ernesto Fioretti

Commedia, 1h 54′, Warner Bros Pictures Italia, in uscita il 14 novembre 2013

Voto: 6½ su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – Fuori Concorso

Anche Giovanni Veronesi si misura con la commedia all’italiana, quella gloriosa dei vari Scola, Risi e Monicelli e non quella anestetizzata, tutta manuali d’amore e panettoni a cui da tempo il regista toscano ci aveva abituati. Il risultato è probabilmente il suo miglior film ad oggi, ma nulla che si discosti da una sicura medietà. Per dirla fuori dai denti: il cinema italiano fa sempre lo stesso film. Prendi l’oggetto della narrazione e raccontalo dall’infanzia fino a oggi, in un percorso nostalgico che ripercorra almeno cinquant’anni di storia nazionale, tra lacrime e sorrisi. L’ha fatto Virzi (La prima cosa bella), l’ha da poco riproposto Luchetti (Anni felici).