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“Bohemian Rhapsody”, un film di Bryan Singer, la recensione

Bohemian Rhapsody (id, Usa, 2018) di Bryan Singer con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen, Tom Hollander, Allen Leech, Mike Myers, Aaron McCusker

Sceneggiatura di Anthony McCarten

Biografico, 2h 14’, 20th Century Fox Italia, in uscita il 28 novembre 2018

Voto: 5 su 10

Curiosa eccezione nel calderone di film dalla produzione travagliata che poi confermano le avvisaglie nefaste con un sonoro tonfo all’uscita in sala, Bohemian Rhapsody si è rivelato come il più grande successo cinematografico dell’anno, a dispetto di una lavorazione a dir poco tribolata: il licenziamento in tronco del regista Bryan Singer, coinvolto in uno scandalo di abusi sessuali ancora tutti da chiarire, e l’entrata in corso d’opera del sostituto Dexter Fletcher, è solo la punta dell’iceberg di un progetto che si protrae dal lontano 2010, per volere diretto di Brian May e Roger Taylor, allo scopo di mettere a punto una macchina promozionale che potesse glorificare le gesta artistiche dei Queen e del suo frontman Freddie Mercury. Persa per strada anche la penna del veterano Peter Morgan, con la sceneggiatura del convenzionale Anthony McCarten (La teoria del tutto, L’ora più buia) l’intento può dirsi centrato in pieno, con buona pace di approfondimento psicologico e veridicità storica.

“King Arthur – Il potere della spada”, un film di Guy Ritchie, la recensione

King Arthur – Il potere della spada (King Arthur: legend of the sword, USA, 2017) di Guy Ritchie con Charlie Hunnam, Astrid Bergés-Frisbey, Djimon Hounsou, Aidan Gillen, Jude Law, Eric Bana

Sceneggiatura di Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram

Fantasy, 2h 6’, Warner Bros Pictures, in uscita il 10 maggio 2017

Voto: 3 su 10

Elefanti giganti, mostri marini, magia nera, eroi ribelli: direttamente da Hollywood l’ultima giostra per il divertimento di grandi e piccini, in mirabolante 3D, per narrare le gesta di “un re venuto dal nulla” come locandina recita, per un film che di riuscito ha – anch’esso – praticamente nulla.

Il pretesto narrativo è una rilettura del mito di Excalibur, nel quale l’eroico Artù non è uno scudiero ma un giovane di strada che ha accumulato una piccola fortuna come tuttofare in un bordello della città di Londinium; costretto alla fuga dagli uomini del re usurpatore, diventerà leader recalcitrante di un manipolo di ribelli per spodestare dal trono il malvagio Vortigen.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale/Alice nella città: “Sing Street”, un film di John Carney

Sing Street (id, Irlanda, 2016) di John Carney con Ferdia Walsh-Peelo, Lucy Boynton, Jack Reynor, Maria Doyle Kennedy, Aidan Gillen, Lydia McGuinness, Peter Campion, Don Wycherley, Mark McKenna

Sceneggiatura di John Carney

Commedia, 1h 45’, Bim, in uscita il 9 novembre 2016

Voto: 8 su 10

John Carney è noto per essere uno dei registi contemporanei che meglio riescono a utilizzare la musica, o meglio, le canzoni al cinema in maniera narrativamente pertinente, senza per questo realizzare mai dei musical a tutti gli effetti. Successe col suo film più celebre contro ogni pronostico, il piccolo gioiello indipendente Once, che vinse anche l’Oscar per la migliore canzone, così come col più recente Tutto può cambiare, dove riuscì a coinvolgere anche la popstar Adam Levine. In Sing Street, l’intimismo delle opere precedenti lascia il posto a un affresco d’epoca irlandese dove si fa prepotente il concetto di affermazione della propria personalità, in un ambiente dove l’essere difforme dalla massa è sinonimo di debolezza e, in definitiva, di omosessualità (anche se sarebbe più consono un termine spregiativo che inizia con la F).

“Doppio gioco”, spy story civile nell’Ira dei Novanta

Doppio gioco (Shadow Dancer, GB/Irlanda/Francia, 2012) di James Marsh, con Andrea Riseborough, Clive Owen, Gillian Anderson, Aidan Gillen, Stuart Graham, Domhnall Gleeson

Sceneggiatura di Tom Bradby

Spionaggio, 1h 36’, Moviemax, in uscita il 27 giugno 2013

Voto: 6½ su 10

Nell’Irlanda sconvolta dalle sommosse repubblicane degli anni Novanta, la terrorista dell’IRA Collette (Riseborough) viene catturata dai servizi segreti britannici dopo un fallito attentato alla metropolitana di Londra. L’agente Mac (Owen) le offre un’alternativa all’arresto: offrirgli elementi sufficienti a poter individuare i nidi terroristici irlandesi, anche all’interno della sua stessa famiglia. Il patto è stretto, ma entrambi metteranno a rischio la propria vita.