“Sulle spine”, uno spettacolo scritto e diretto da Daniele Falleri, la recensione

SULLE SPINE – Noir psicologico a tinte comiche

Scritto e diretto da Daniele Falleri
Con Urbano Barberini
E con Sergio Valastro
Musiche Marco Schiavoni
Aiuto Regia Viviana Broglio

In scena dal 18 al 28 gennaio 2018 al Teatro Belli di Roma

Voto: 8 su 10

Il piu assurdo ed ipotizzabile serial killer sulla scena è Umberto Barberini, ottimo attore nei panni del protagonista e mattatore di “Sulle spine“, scritto e diretto da Daniele Falleri. Assistiamo, dunque, a un lungo soliloquio di un personaggio, metà uomo e metà donna, cattivo, isterico e presuntuoso, il quale sfoga le proprie frustrazioni e racconta le proprie diaboliche e strampalate intenzioni in un crescendo di rappresentazioni grottesche e surreali.
La pièce, che vide la luce diversi anni fa, è stata più volte definita un noir psicologico, genere perfettamente pertinente alla sua drammaturgia. Durante la messa in scena, si succedono momenti e battute fulminanti dai tempi comici perfetti con tirate sarcastiche scritte e recitate con un’intelligenza estrema e che anticipano le risate in platea.
Questo uomo finirà con sistemare tutti coloro che in qualche modo entreranno in contatto con il suo Ego malato e confuso, perciò estremamente pericoloso. La sua stessa identità sessuale ne risulterà incerta e compromessa, una trasformazione fisica lenta rispetto all’idea di essere sempre stata donna incompresa, porta il protagonista sull’orlo di una follia omicida che non risparmia neanche il povero pesce rosso, giustiziato senza pietà.
Ad essere impietosamente rappresentata, è la complessa identità umana che si srotola in tutto il suo esistere all’interno e attraverso ogni singolo passaggio psicologico.

Gli artefici di questo spettacolo surreale sono Daniele Falleri, autore e regista ed Urbano Barberini, interprete. Una parte “muta” è invece quella del solerte strizzacervelli, interpretato da Sergio Valastro, che sembra incapace, attracerso la sterile analisi, di venire a capo della istrionica personalità del protagonista. La scrittura di Falleri si fa apprezzare per una ricchezza  verbale che produce una efficacia di gag e soluzioni narrative; Barberini è invece mattatore assoluto, stuzzica e diverte il pubblico, è comico e spietato, cervellotico, sardonico e sofisticato quanto dissacrante.

Sulle spine” è un efficacissimo esperimento di teatro che porta lo spettatore a confrontarsi con le nevrosi di un’epoca che attraverso il paradosso trova risposte coerenti ma prive di forza morale e l’uomo, ancora una volta, si vede costretto a violentare e a violentarsi per sentirsi vivo ed accettato, forse temuto e rispettato.

Vincenzo La Gioia

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