Riaperto il Museo di Messina

Dopo lunghi anni di attesa dovuti a lavori di restauro e a problemi di burocrazia riapre finalmente il Museo Regionale di Messina. Suddiviso in due diverse strutture attigue il plesso è uno dei più grandi del Sud Italia e durante la sua inauguarazione ha esposto pezzi di Mart di Rovereto, dal titolo Mediterraneo Luoghi e miti Capolavori del Mart, allestita nella sede storica della ex Filanda. Tuttavia la vera novità è il palazzo da 4800 metri quadri, in stile moderno, immediatamente vicino alla vecchia struttura. La nuova disposizione delle opere d’arte prevede uno spazio dedicato completamente alle esposizioni temporanee mentre un’ala dell’antica filanda è stata destinata all’esposizione di una grande patrimonio artistico di stampo contemporaneo.

Più che soddisfatto l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Carlo Vermiglio che sottolinea come il Museo nella sua configurazione attuale racconti la storia della città dal sisma del 1908 sino ai giorni nostri conservandone la memoria e celebrandone l’identità. Ha sottolineato inoltre che il museo potrà  diventare il traino e il punto focale per un rilancio della città, promuovendo nuovi modelli di sviluppo e  un’economia della cultura al passo con le sfide della società contemporanea.

Tra le opere più importanti spiccano due tavole di Antonello da Messina; “La resurrezione di Lazzaro” di Caravaggio, la statua del Nettuno di Montorsoli allievo di Michelangelo, un’edicola del XV secolo attribuita a Antonello Gagini recuperata dalla chiesa di San Francesco. Ma non solo.  Il nuovo plesso, suddiviso in   nove sezioni espositive, organizzate cronologicamente dal Medioevo al Primo Novecento, racconta la storia della città attraverso più di 300 opere di scultura, pittura, oreficeria, arredi liturgici, paramenti, volumi e documenti d’archivio e si conclude simbolicamente con un dipinto del 1907 di Salvatore De Pasquale.

Tuttavia la riorganizzazione degli spazi non è conclusa e per vedere il definitivo assetto e la nuova ubicazione di tutte le opere in possesso della collezione museale bisognerà attendere la primavera, quando verranno aperte altre sale e quindi messi a disposizione dei fruitori i tesori che non è stato possibile esporre durante la prima apertura dell’8 dicembre.

Maddalena Mannino

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