“Qualcosa di nuovo”, due mattatrici in una gradevole commedia al femminile

Qualcosa di nuovo (Italia, 2016) di Cristina Comencini con Micaela Ramazzotti, Paola Cortellesi, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco

Sceneggiatura di Cristina Comencini, Giulia Calenda, Paola Cortellesi

Commedia, 1h 35’, 01 Distribution, in uscita il 13 ottobre 2016

Voto: 6½ su 10

Il passaggio da palcoscenico a grande schermo è sempre una manovra molto delicata e, spesso, fatale quando parliamo di testi italiani contemporanei. È ancora caldo il cadavere di Dobbiamo parlare, diretto da Sergio Rubini, trasposizione cinematografica fallimentare dell’omonima pièce teatrale, a sua volta non un granché, scritta dallo stesso autore pugliese. Cristina Comencini, con Qualcosa di nuovo, è stata più accorta e certamente più scaltra. Ha preso il suo spettacolo La scena, non proprio tra le sue produzioni migliori (lo recensimmo qui) e lo ha riadattato, in sede di sceneggiatura, facendone una perfetta commedia degli equivoci a uso e consumo del pubblico che al cinema vuole passare un’ora e mezza di pace. La sorpresa è che il testo, così rimaneggiato, funziona meglio che a teatro.

53055La storia è tutta ammantata di finte riflessioni da rotocalco femminile sulla crisi che dovrebbe investire una donna che oltrepassa gli –anta: è meglio la “spadona” Lucia (Cortellesi), cantante jazz che ha chiuso con gli uomini e che se ne va in giro bardata in cappottoni neri e sguardi severi, o la “leggera” Maria (Ramazzotti), divorziata con due figli, che non si arrende (ma perché poi dovrebbe?) e vive il sesso in totale spensieratezza e libertà? Meditate, gente, su questi due casi limite, giacché, se non fossero tali, non nascerebbero neppure i malintesi che fanno la forza del film. Perché Maria, in una notte brava, rimorchia l’uomo ideale, appassionato, maturo, forse medico. Peccato che, al risveglio, costui non ricordi assolutamente nulla della sera precedente e scambi Lucia per Maria. C’è un dettaglio: l’uomo perfetto (Valdarnini) è un diciannovenne con le converse. A questo punto, le due amiche cavalcano il gioco delle parti, Lucia per provare a sé stessa di non essere poi così rigida e di poter affrontare un’avventura con un ragazzo così giovane, Maria per dimostrare di poter instaurare un’intesa mentale con un esemplare di sesso maschile, senza necessariamente andarci a letto. Ma a lui quanto ci vorrà per scoprire l’arcano?

Al di là degli inevitabili luoghi comuni sulle cougar in cerca d’amore, la commedia procede a gonfie vele fino a un finale forse troppo idealeggiante. Ovviamente, per non sbagliare, Comenicini chiama a rapporto due solide mattatrici come Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi per i ruoli principali, meglio la prima, adorabile e sempre più vicina erede della grande Monica Vitti, rispetto alla seconda, che fatica a trovare ancora una sua precisa cifra interpretativa al cinema. La regista fa ciò che sa fare meglio, dirige sapientemente le ironie femminili e scopre nel giovane Eduardo Valdarnini un talento di cui sentiremo parlare; ahinoi, inciampa altresì in una confezione un po’ sciatta e in alcune bruttissime inquadrature. Ma il buonumore del pubblico può dirsi salvo.

Giuseppe D’Errico

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