Incontro con Ramona Gargano, fotografie di un’attrice sempre “in viaggio”

Ramona Gargano è una brava e bella attrice emergente. Viene dalla Calabria, terra aspra quanto generosa, e si sta facendo apprezzare, da qualche anno ormai, sui palcoscenici di tutta Italia. Minuta, bruna, sorridente, dotata di uno sguardo sempre attento, curioso e vivace, ci accoglie al termine di una replica dei vari spettacoli che la vedono protagonista nel suo tour teatrale, commentando insieme a noi alcuni scatti della sua vita artistica e professionale.

Ramona, dalla Calabria a Roma è stato il primo passo verso il teatro vissuto come professione. Ci racconti gli esordi e quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

Avevo 15 anni. Terzo liceo. La mia migliore amica frequentava il corso di teatro già da un anno e mi invitò a partecipare. Avevo il terrore di inserirmi in un gruppo già consolidato, avevo il terrore di salire su di un palcoscenico, da sola, davanti a tutti. Mi fecero salire sul palco per presentarmi, scaricai l’ansia torturandomi il lobo dell’ orecchio e riuscii a dire giusto tre parole. Poi mi assegnarono il primo personaggio, un piccolo ruolo nell’ “Antigone” di Sofocle. Alla fine di quell’anno ci fu il saggio. Salii sul palcoscenico del teatro comunale della mia città (Teatro Rendano, Cosenza) e davanti a me c’erano 1200 persone. Presi fiato e dissi la prima battuta. Avevo il cuore a mille. Non avevo mai provato una roba così forte. Quella scarica di adrenalina me la ricordo ancora. Da lì continuai il corso fino al diploma, mi furono assegnati ruoli “più importanti” e quel laboratorio di teatro divenne fondamentale per la mia vita, non riuscivo a farne a meno, veniva prima di tutto. Poi mi iscrissi all’università, ma dentro di me qualcosa mi diceva che dovevo fare un “salto” e che dovevo seguire quella strada, la mia. Nel 2010, presi la decisone di trasferirmi a Roma per studiare recitazione in accademia. Così feci, e con testa dura e sacrifici, dopo otto anni, posso dire di aver raggiunto già dei meravigliosi traguardi.

Il primo copione e l’ultimo, una vita nei panni degli altri. Cosa resta a Ramona Gargano dei personaggi che porta in scena nella sua vita quotidiana?

Restano parte di me. Sempre e comunque. Stanno tutti racchiusi in una scatola, o in una valigia se vogliamo, ed ogni tanto in qualche movenza o in qualche modulazione di voce, escono fuori. E la cosa mi fa sorridere.

Sei un’attrice che non si può etichettare, semmai lo si potrebbe solo pensare nei confronti di un artista. In quali ruoli ti senti di poter esprimere fino in fondo il tuo talento?

Quando ho iniziato pensavo di essere più portata per il drammatico che per il comico. Con il tempo e le esperienze di palcoscenico ho scoperto anche un’ altra parte di me, con la quale mi piace convivere, divertirmi e che viene molto apprezzata dal pubblico. Potrei dire di sentirmi in grado di esprimermi al meglio su entrambi i fronti, ma qualcuno potrebbe pensare che pecco di presunzione! Allora lascio decidere a chi mi guarda da fuori, che è la cosa migliore!

Con Marco Cavallaro c’è un bel sodalizio artistico. Se dovessi chiedergli di ritagliarti addosso un nuovo personaggio, cosa potresti suggerirgli all’orecchio?

Questa domanda mi fa sorridere. Marco è una persona che mi ha dato e che continua a darmi tanto da un punto di vista artistico, e non solo. Mi ha scoperta per caso ad un provino nel 2014, dopo qualche mese ha avuto bisogno di un’attrice, si è ricordato di me e mi ha chiamata. Da lì è iniziato il bel sodalizio artistico di cui parli tu. Fino ad ora mi ha affidato dei bellissimi ruoli, ha scritto per me un personaggio che ha riscosso successo in tutta Italia, parlo di Melissa in “Se ti sposo mi rovino”. Ora sto in scena insieme a lui in “That’s amore”, in cui interpreto Manuela Martini, un ruolo che ho amato dalla prima volta in cui ho visto questo spettacolo ( sono entrata in sostituzione in questa stagione teatrale, il ruolo prima era di Claudia Ferri, una collega che stimo molto). È un ruolo che mi ha fatto mettere in gioco anche da un punto di vista canoro, un ruolo che consente all’attrice di mostrare tutte le sue qualità e potenzialità. Se dovessi suggerirgli qualcosa all’orecchio…bè, non lo farei. Gli lascerei la possibilità di fargli pensare: “questo ruolo è perfetto per la Gargano!”

La tua Calabria è sempre nel cuore e in tasca sotto forma di biglietto per ritornare. Cosa provi di particolare quando reciti davanti ai tuoi conterranei?

IMG-20180208-WA0006Mi piacerebbe risponderti tante cose meravigliose a riguardo, ma non lo posso fare, perché da quando mi sono trasferita a Roma, la mia città non mi ha più dato modo di ritornare a recitare sulle tavole dei suoi palcoscenici. È una cosa che mi rende profondamente triste, ma alla quale ormai ho fatto l’abitudine. In questi anni sono andata in scena, con due diversi spettacoli, al Teatro Primo di Villa San Giovanni con “S’amavaNo”, un testo a cui sono profondamente legata, in cui ho Enrico Maria Falconi come compagno di scena, e al Teatro Cilea di Reggio Calabria, con “Se ti sposo mi rovino”: non saranno la mia città, ma sono comunque parte della mia terra ed è stata un’emozione davvero grande in entrambi i casi. Ci stava parte della mia famiglia, amici, persone a me care e questo mi ha emozionato. Prima o poi arriverà anche il momento di ritornare a Cosenza, quando qualcuno lo deciderà!

Teatro tanto e di ottima fattura. Ti piacerebbe esplorare nuovi linguaggi come la tv fiction e il cinema. C’è qualcosa che bolle in pentola?

Mi piacerebbe molto, ma non c’è niente che bolle in pentola… forse tra qualche anno, chissà!

Fai un appello a chi ancora non ti ha apprezzato o scoperto. Perché dovete venire a teatro a vedere Ramona Gargano.

Perché aspetto tutti e sempre con un sorriso!

Sei quasi ininterrottamente in tour con vari spettacoli. Ti va di ricordare ai nostri lettori le tue prossime date italiane? 

Certo! Fino all’11 Febbraio saremo in scena a Roma con “That’s amore”, poi inizieremo una lunga tournée da Nord a Sud, passando per il Veneto, il Piemonte, la Sardegna, la Sicilia! A maggio “Se ti sposo mi rovino” tornerà al Teatro Gioiello di Torino, e sarò in scena a Roma con altri tre spettacoli, tra cui uno scritto a quattro mani con Valentina Tramontana dal titolo “Venustrafobia”. Ad ogni modo invito i lettori a seguirmi sui miei social, così saranno sempre aggiornati sulle date!

Grazie Ramona e in bocca al lupo per tutto.

Ringrazio voi di Critical Minds per avermi dato questa opportunità e… crepi il lupo!

Vincenzo La Gioia 

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