Giffoni, al via domani il concorso, 150 film per raccontare i ragazzi

Chi sono i ragazzi, cosa pensano, cosa sognano, cosa davvero rimproverano agli adulti, quali sono le loro  reali paure e speranze: da domani la risposta sarà nei 150 film in concorso al Giffoni Film Festival fino al 28 luglio. Assieme ai superospiti, alle anteprime assolute, il vero motore del Festival saranno le pellicole giudicate da 3.300 ragazzi dai 3 ai 23 anni che raccontano una generazione di cui spesso si parla ma che poco si conosce. Scorrendo le trame dei film, emergono i temi principali di questa 43esima edizione, probabilmente una delle più ricche di contenuti della storia del GFF.

Basti pensare al francese Les Apaches, con cinque ragazzi che si intrufolano in una villa disabitata della Corsica commettendo una bravata che darà vita a conclusioni sconvolgenti. Giffoni non ha paura di raccontare temi scottanti con i suoi film divisi per categorie di età: nello spagnolo The Golden Cage si parla di minorenni lavoratori clandestini che partono dal Guatemala nella speranza di raggiungere il sogno degli Stati Uniti. Nel ricco programma c’è spazio per la commedia romantica con The spectacular now dell’americano James Ponsoldt che evidenzia insicurezze e paure degli adolescenti alle prese con i primi innamoramenti. Di servizi sociali che vogliono portare via i figli alle madri si parla nel tedesco Burnout mentre la tratta dei neri è al centro dello spagnolo Black Diamonds. Genitori sotto osservazione nell’attesissimo The inevitable defeat of Mister and Pete con Jennifer Hudson e le musiche e la produzione esecutiva di Alicia Keys e nel francese The Pieces of me.

Per non parlare dell’interessantissimo Any day now (generator+18) con una coppia gay che prende a cuore le sorti di un ragazzino down abbandonato dalla propria madre. Due le presenze italiane in concorso tra i lungometraggi: La storia di Cino, il bambino che attraversò le montagne di Carlo Alberto Pinelli, che parte dalle montagne del cuneese, e Tre giorni dopo di Daniele Grassetti tra malavita, gioco d’azzardo, droga e alcol con la partecipazione di Alessandro Roja. Difficile sintetizzare il variegato panorama delle pellicole in concorso di cui molte affrontano il tema della malattia, trovando ogni volta un modo originale per trattarlo. Per questo chiamarlo Festival è limitativo, Giffoni è più di un Festival, è un’esperienza (anzi un Experience, come recita il brand ufficiale dell’evento) che fa crescere i ragazzi. A Giffoni ci sono esperienze da fare e da condividere, non ci sono tabu’, ci sono ragazzi che sono davvero protagonisti assoluti ed è forse l’unico posto in Italia in cui questo ancora accade: per 10 giorni sono i protagonisti delle pellicole in concorso, sono loro che vedono i film, li giudicano, si divertono, si commuovono, si entusiasmano. Forever Young è il titolo scelto per l’edizione di quest’anno e chi viene a Giffoni sa che è la pura verità.

(Redazione)

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